WASHINGTON, STATI UNITI – La ripresa economica americana procede a velocita’ ridotta, un ritmo lento non in grado di incidere in modo forte sulla disoccupazione. Il pil nel quarto trimestre e’ cresciuto dello 0,4%, piu’ dello 0,1% inizialmente previsto dal governo: si tratta in ogni caso del secondo dato peggiore da quando e’ iniziata la ripresa nella seconda meta’ del 2009.
Ma gli analisti guardano con fiducia al 2013, forti dei recenti dati positivi giunti dall’economia e, pur ritenendo possibile un’accelerazione gia’ nei primi tre mesi dell’anno, avvertono: restano molte incertezze, dall’Europa all’impatto dei tagli alla spesa, dall’aumento del tetto del debito alla finanziaria del presidente Barack Obama, che sara’ presentata il prossimo 10 aprile.
A preoccupare gli osservatori e’ il mercato del lavoro. Nonostante i miglioramenti, infatti, procede a un ritmo ancora piu’ lento della crescita economica. Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono saliti a sorpresa la scorsa settimana, +16.000 a 357.000 unita’, un cifra superiore alle attese del mercato. La media delle ultime quattro settimane, ritenuta un indicatore meno volatile, resta invece ai minimi degli ultimi cinque anni. Una spinta all’occupazione potrebbe arrivare da una conferma del trend di ‘rientro’ delle aziende americane: dopo Apple, anche Google sembra intenzionata a rendere ‘Made in Usa’ i suoi ‘Project Glass’ che potrebbero essere assemblati nella Silicon valley.
In precedenza Apple aveva annunciato un investimento di 100 milioni di dollari per la produzione di Mac negli Usa. Il dato ufficiale sul mercato del lavoro sara’ diffuso la settimana prossima. E avra’ addosso soprattutto gli occhi della Fed, che ha assicurato che manterra’ i tassi all’attuale livello fino a che il tasso di disoccupazione non calera’ al 6,5%. La Fed prevede una crescita fra il 2,3% e il 2,8% nel 2013.
La revisione al rialzo del pil nel quarto trimestre e’ legata soprattutto alle maggiori spese sostenute dalle aziende, che sembra indicare come le societa’ puntino a investire e ampliarsi nonostante l’incertezza a Washington. A fare da zavorra alla crescita nel quarto trimestre e’ però la contrazione delle spesa federale, scesa del 14,8% nel trimestre, con le spese per la difesa calate del 22,1%, il calo maggiore del 1972.