Usa, rapporto: Lehman Brothers responsabile del suo fallimento

Il giudice federale James Peck ha pubblicato un duro rapporto sul fallimento di Lehman Brothers Holdings Inc. in cui si accusano dirigenti, i revisori di conti Ernst & Young ed altre banche di investimento di gravi sbagli che hanno condotto alla più grande bancarotta nella storia degli Stati Uniti ed alla peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione, a quanto informa il Wall Street Journal.

Il giudice ha visionato e reso noto il rapporto redatto dall’esaminatore nominato dal tribunale Anton Valukas, che ha studiato gli eventi che hanno condotto al crollo di Lehman.

Secondo il rapporto, mentre Lehman precipitava verso il fallimento nel 2008, i suoi guai sono stati ”esacerbati” dai dirigenti della banca, che hanno commesso da seri errori di giudizio a ”manipolazioni dello stato patrimoniale”.

Il collasso di Lehman, scrive Valukas, e’ stato determinato anche da altri fattori. Le banche di investimento, incluse Citigroup e J.P. Morgan Chase & Co., richiesero collaterali e modifiche degli accordi con Lerhaman danneggiando la liquidità della banca portandola alla bancarotta.

Il rapporto dedica 300 pagine alla manipolazione dello stato patrimoniale di Lehman, accusando la banca di usare contabilità ingannevole per togliere assets dai suoi libri contabili. Valukas afferma che ciò ingannò il governo, gli investitori e le agenzie di rating sul reale stato finanziario di Lehman.

Il rapporto afferma inoltre che Lehman ha ”a tutti gli effetti pratici” ingannato sul modo in cui si finanziava. Valukas ha centrato la sua attenzione sul cosiddetto mercato ”repo”, in cui le aziende vendono assets in cambio di contanti per finanziare operazioni, spesso solo overnight o per alcuni giorni. L’alta dirigenza di Lehman, inclusi il ceo Richard Fuld, erano al corrente delle manovre sulla contabilità ma non le denunciarono, afferma il rapporto.

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