Ok ai micro-monolocali da 20 metri quadrati, ma solo per offrire protezione alle famiglie e supportare le imprese…
La nuova normativa proposta dal Governo Meloni, su pressioni del ministro delle infrastrutture e i trasporti Matteo Salvini, potrebbe arrivare nelle prossime ore. Più voci si sono già levate per invocarla, chiedendo di far presto. L’obiettivo è quello di poter risolvere tutte le ambiguità le incertezze concernenti alcune norme edilizie e urbanistiche di un’importante città italiana. Si tratterebbe insomma di tutelare le famiglie che hanno acquistato o stanno aspettando un appartamento (ed ecco la “protezione delle famiglie” più volte da Salvini), e che potrebbero essere colpite dalle inchieste della magistratura su presunti abusi edilizi.
Ma mentre qualcuno attende con ansia che la normativa sia realizzata ci sono anche tanti esperti di urbanistica e giuristi che esprimono preoccupazioni. La paura è che il decreto possa essere interpretato come una sanatoria per abusi edilizi già commessi, e minare l’autorità delle inchieste in corso. Anche l’opposizione ha espresso il proprio disappunto, accusando Salvini di voler cambiare le regole urbanistiche per favorire gli interessi economici di alcune aziende a scapito della qualità della vita della cittadinanza e della sicurezza abitativa.
La normativa, collegata al Salva-Casa, dovrebbe poi consentire anche la costruzione di micro-monolocali da 20 metri quadrati. Proprio come quello abitato da Pozzetto nel film cult Il ragazzo di Campagna. E questo punto ha sollevato moltissime polemiche. Gli alloggi-pollaio, come sono stati già definiti, potrebbero dar forma a vari problemi. Di tipo abitativo (spazi tanto ridotti non appaiono compatibili con una ventilazione ottimale degli ambienti), di sovraffollamento urbano e sociali.
Le conseguenze del decreto Salva-Milano: arrivano i micro-monolocali
Questi piccolissimi appartamenti potrebbero anche essere affittati a prezzi alti, e di riflesso far crescere ancora di più la media degli affitti nella città. Il decreto, che prende il nome di Salva-Milano proprio in riferimento alla città a cui sarà applicato e alla connessione con il più ampio Salva-Casa già varato dal Governo Meloni.
La misura viene presentata come urgente perché a Milano c’è in effetti bisogno di dare certezza giuridica alle migliaia di famiglie che hanno investito in un’abitazione ma non possono abitarci… Dopo le indagini svolte dalla procura di Milano, molti progetti edilizi sono infatti stati bloccati e alcuni cantieri sono stati sequestrati con l’accusa di abuso edilizio e irregolarità nei titoli edilizi.
Tali titoli, già concessi dagli uffici comunali, sono stati dichiarati invalidi a causa di una presunta scorretta interpretazione delle norme. E il Salva-Milano vorrebbe risolvere questa situazione ed evitare che nuovi interventi edilizi vengano bloccati dalle inchieste della magistratura.
Per farlo occorre innanzitutto un chiarimento normativo. Si deve quindi stabilire un’interpretazione univoca delle norme urbanistiche. Regole chiare, senza più differenze fra norme comunali, regionali e nazionali. Tutto ciò per far sì che la situazione non si ripeta. Ed è qui che si esprimerebbe il tentativo di protezione delle famiglie: Salvini dice di voler assicurare che chi ha investito possa vivere tranquillamente nella casa acquistata senza il rischio di sequestri o sospensioni dei lavori.
Ma il Salva-Milano servirà anche ad agevolare gli investimenti e i progetti immobiliari, riducendo l’incertezza legale e amministrativa. I milanesi potranno abitare così anche i mini monolocali. Cioè alcuni di quegli immobili che i magistrati hanno bloccato per problematiche normative.