Vodafone, 1.130 esuberi su 7mila dipendenti. E' l'effetto Iliad Vodafone, 1.130 esuberi su 7mila dipendenti. E' l'effetto Iliad

Vodafone, 1.130 esuberi su 7mila dipendenti. E’ l’effetto Iliad

Vodafone, 1.130 esuberi su 7mila dipendenti. E' l'effetto Iliad
Vodafone, 1.130 esuberi su 7mila dipendenti. E’ l’effetto Iliad (Foto Ansa)

MILANO  –  Effetto Iliad su Vodafone: il gruppo delle telecomunicazioni ha annunciato 1.130 esuberi su circa 7mila dipendenti in Italia (800-900 nei call center, un centinaio nello staff e circa 150 nelle funzioni commerciali).

“L’obiettivo e l’impegno reciproco è individuare quanto prima soluzioni sostenibili per le persone e per l’impresa”, ha dichiarato l’azienda, spiegando la decisione con “la strutturale trasformazione del mercato e il drastico calo dei prezzi per la straordinaria pressione competitiva, in particolare nel segmento mobile, che hanno portato ad una forte contrazione di tutto il settore delle telecomunicazioni”.

Secondo i sindacati a pesare sarebbero anche i costi del 5G che per ora non hanno ancora dato ritorni. Nell’ultimo anno si è registrata “una sensibile riduzione di fatturato e margini”, ricorda Vodafone, e se da un lato “anche in questo scenario il gruppo ha mantenuto costante la propria strategia di investimenti in Italia” dall’altro “la spinta verso modelli di business più agili e digitali rende necessaria una revisione dell’organizzazione e una radicale semplificazione del modello operativo per continuare ad investire, garantire la sostenibilità futura e tornare a crescere”.

La contrazione coinvolge tutto il settore delle tlc. Solo 10 giorni fa Tim ha raggiunto l’accordo per l’uscita anticipata e volontaria di 4.300 lavoratori nel biennio 2019-2020, utilizzando lo strumento “isopensione” della legge Fornero e per altri 314 dipendenti utilizzando “quota 100”.

“Partiamo dall’accordo di giugno che parlava di riqualificare professionalmente e sostenere l’occupazione: dobbiamo trovare, come si è detta disponibile anche l’azienda, soluzioni non traumatiche. Se si chiamerà cassa integrazione, solidarietà o altro lo vedremo in itinere”, il commento di Alessandro Faroni di Fistel Cisl .

“Per quanto ci riguarda non c’è motivo alcuno per dichiarare esuberi” dichiara Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil che ha partecipato all’incontro. “Insieme a tutto il coordinamento delle Rsu valuteremo con attenzione cosa ci dirà l’azienda nel prosieguo del confronto (un nuovo incontro è già in agenda settimana prossima, ndr) e come sempre decideremo con i lavoratori il miglior percorso” conclude il dirigente sindacale.

Fonte: Ansa

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