Voglia di pensione, penuria di credito, meno lavoro. L’umore grigio dell’Italia 2010

pensioniA sorpresa, voglia di pensione di anzianità. A fine 2009 ad andare in pensione di anzianità e non di vecchiaia, quindi sostanzialmente per scelta e non per obbligo, saranno 118mila italiani cui l’assegno pensionistico viene pagato dall’Inps. Ma Antonio Mastropasqua, presidente dell’Istituto di previdenza, stima che nel 2010 saranno molti di più: 176mila. Un po’ meno a sorpresa, ma a parziale smentita dell’ottimismo ufficiale, il presidente della Bce, Trichet, fa sapere di temere molto la permanente difficoltà delle aziende ad accedere al credito. Il che significa nei prossimi mesi nuova disoccupazione in Europa e in Italia. Per il nostro paese Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, valuta che nel 2010 il tasso di disoccupazione potrà arrivare al 9,5 per cento, quasi due punti in più dell’attuale. E anche questo contrasta con l’ottimismo governativo fresco dall’aver sbandierato come un successo il 7 e passa di tasso di disoccupazione.

Voglia di pensione, penuria di credito, annunci e stime di redditi che svaniscono. Dati che compongono un umore nazionale di imprese e lavoratori grigio se non nero. Lo stesso Tremonti lo avverte avvisando che non c’è “nessuna età dell’oro in vista”. Non è dunque tutto passato e non è solo da rimuovere “l’opposizione che fa il tifo per la crisi” come ha appena ripetuto Berlusconi. E’ la crisi che purtroppo “fa il tifo” per se stessa e non c’è nessuna esagerazione nel prevedere ancora molti mesi di difficoltà economica.

Qualcuno che esagera però c’è: Financial Times e New York Times per le rispettive penne delle inviate Vanessa Friedmen e Suzy Menkes hanno accusato Fashion Week Milano, cioè la moda italiana 2010, di aver adottato il “look velina” su ispirazione diretta o indiretta del premier italiano. Il troppo stroppia, anche sulla stampa estera. Berlusconi tende sì a cancellare la crisi economica dal suo racconto dell’Italia reale ma non cancella certo il buon gusto degli stilisti, quando c’è. E non è molto elegante da parte della stampa estera indulgere al vizio di sparare sulla Croce Rossa quando si occupano di cose italiane.

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