Volkswagen e Audi: cosa fare se ce l’hai o la vuoi comprare

di Edoardo Greco
Pubblicato il 23 Settembre 2015 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA
Volkswagen e Audi: cosa fare se ce l'hai o la vuoi comprare

I modelli di Volkswagen e Audi che avevano il software truccato

ROMA – Hai una Volkswagen o una Audi? Vuoi comprare una Volkwagen o una Audi? Vuoi sapere se lo scandalo scoppiato negli Stati Uniti avrà qualche conseguenza anche qui in Italia? Proveremo a rispondere ai tuoi dubbi. Iniziando a restringere il campo: ad essere truccate erano solo modelli diesel di Volkswagen e Audi, e solo quelli immatricolati fra il 2009 e il 2015.

Se hai (o vuoi comprare) una macchina a benzina, oppure una diesel non prodotta in quegli anni, non dovresti avere problemi. L’Epa (Environmental Protection Agency) ha ordinato alla Volkswagen di ritirare dal mercato americano 482 mila auto immatricolate fra il 2009 e il 2015. Questi sono i modelli dotati di un software per truccare i dati sulle emissioni:

  • Anno – Modello
  • 2009  VW Jetta – VW Jetta Sportwagen
  • 2009  VW Jetta – VW Jetta Sportwagen
  • 2010  VW Golf – VW Jetta – VW Jetta Sportwagen – Audi A3
  • 2011  VW Golf – VW Jetta – VW Jetta Sportwagen – Audi A3
  • 2012  VW Beetle – VW Beetle Convertible – VW Golf – VW Jetta – VW Jetta Sportwagen – Audi A3
  • 2012  VW Passat
  • 2013  VW Beetle – VW Beetle Convertible – VW Golf – VW Jetta – VW Jetta Sportwagen – Audi A3
  • 2013  VW Passat
  • 2014  VW Beetle – VW Beetle Convertible – VW Golf – VW Jetta – VW Jetta Sportwagen – Audi A3
  • 2014  VW Passat
  • 2015  VW Beetle – VW Beetle Convertible – VW Golf – VW Golf Sportwagen – VW Jetta – VW Jetta – VW Passat – Audi A3

Di questi modelli quasi mezzo milione saranno ritirati dal mercato americano. Ma gli altri 10,5 milioni sono in circolazione nel resto del mondo, gran parte in Europa. Se possedete o volete comprare uno di questi diesel Volkswagen o Audi, non disperate: il sistema di controlli anti-smog nell’Unione Europea è più morbido rispetto a quello americano.

E se volete una risposta potete anche fermarvi qui, senza leggere il resto dell’articolo: se avete una Volkswagen o una Audi, se avete un diesel o una benzina, immatricolata prima o dopo il 2009, non avete nulla di cui preoccuparvi nell’immediato. Finché il processo di revisione dei controlli in Europa si metterà in moto, e finché un nuovo meccanismo metterà d’accordo i grandi marchi con i governi nazionali, e i governi nazionali con la Commissione europea, potete stare tranquilli. Poi, fra qualche anno, il peggio che vi potrà succedere è che la vostra auto venga declassata da Euro 5 a Euro 4, da Euro 3 a Euro 2, etc…

Ecco perché nel Vecchio continente i clienti Volkswagen e gli automobilisti di tutte le altre marche possono stare tranquilli. Pochissimi test vengono fatti da organi autonomi, quasi sempre vengono dati per buoni quelli fatti dalle stesse case produttrici. Fa niente che più volte in passato è stato rilevato che i dati forniti dai marchi automobilistici sono fino al 30% inferiori rispetto alle emissioni reali.

Inoltre, una volta che un veicolo è stato omologato in un Paese Ue, poniamo ad esempio l’Ungheria, quella omologazione è valida in tutti gli altri Stati europei, senza bisogno di ulteriori test. E ancora: le critiche al sistema europeo sono per lo più rivolte alla sua mancanza di indipendenza. In un meccanismo così facilmente influenzabile, difficile immaginare che la Francia sia severa con le Renault, la Germania con le Volskwagen o l’Italia con le Fiat.

È uno dei motivi per cui se il titolo Volskwagen va male in Borsa, gli altri marchi non ne guadagnano anzi vengono trascinati nel crollo: quello che è stato chiamato il “Diesel-Gate”, o che Blitz ha ribattezzato lo scandalo dei “furbetti del maggiolino”, potrebbe essere la punta di un iceberg che nasconde un mondo di tarocchi, di sistematico aggiramento dei controlli.

Controlli più ferrei non piacciono ai costruttori. Il numero uno di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne ha stimato in 1800-2000 euro a vettura il costo delle norme sulle emissioni di Co2 fissate per il 2020: “I prezzi salirebbero e venderemmo meno macchine”.