Crisi, effetto Grecia su Wall Street: settimana peggiore dal marzo 2009

L’effetto Grecia si fa sentire sulle borse e Wall Street chiude in forte calo: è stata la settimana peggiore dal marzo 2009. Il Dow Jones perde 140,72 punti, o l’1,34%, a 10.379,60 punti appesantito dal -4,2% di American Express, dal -3,8% di Hewlett-Packard e dal -3,7% di Microsoft. In positivo invece Kraft Foods, che avanza del 3,2%, e Verizon, che sale dello 0,8%. Il Nasdaq cede il 2,33%, con Apple in calo del 4,2% dopo la causa di Nokia. Lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,53%.

E’ durissima dunque la chiusura di settimana per la borsa di New york: per il Dow Jones e lo S&P 500 si è trattato della più pesante dal marzo 2009. Per il Nasdaq bisogna addirittura risalire al novembre 2008. Nelle ultime cinque seduta il Dow Jones perde il 5,7%, lo S&P 500 il 6,4% e il Nasdaq l’8%. A preoccupare gli investitori è la crisi in Europa e le sue possibili conseguenze sulla ripresa economica globale. I timori sono risultati più forti dei buoni dati sulla disoccupazione.

Il Dipartimento del lavoro ha comunicato che in aprile l’economia ha creato 290.000 posti di lavoro anche se il tasso di disoccupazione è salito al 9,9%. E a confermare la paura degli investitori sulla Grecia è Chicago Board Options Exchangés Volatility Index, volato a quota 40, ovvero ai massimi dal 7 aprile 2009.

“Il vero pericolo è che il caso Grecia si trasformi in una crisi di liquidità”, osserva Kevin Shacknofsky, portfolio manager di Alpine Closed-End Funds, impegnato a riorientare i propri investimenti puntando sulla società a elevata capitalizzazione, ovvero quelle in grado, “se dovesse accadere il peggio, di superare la crisi”.

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