Wall Street Journal: “Italia minacciata dall’articolo 18, non da debito”

ROMA – ”La piu’ grande minaccia alla crescita economica dell’Italia non e’ il debito pubblico ma l’articolo 18”. E’ quanto scrive il Wall Street Journal in un editoriale dal titolo, ‘Roma contro i Sindacati’, sottolineando che questa norma e’ sottovalutata dalla stampa internazionale quando si affronta il tema della scarsa crescita italiana.

L’articolo 18 – scrive Matthew Melchiorre, analista all’Istituto per la Competitivita’ delle Imprese di Bologna, sul prestigioso quotidiano economico-finanziario – ”e’ un relitto degli anni ’70 che rende impossibile licenziare anche il piu’ incompetente dei dipendenti ed in modo perverso causa cio’ che dovrebbe prevenire: la disoccupazione”.

A causa di questa norma l’Italia e’ diventata il secondo peggior Paese in cui fare impresa, dopo la Grecia, secondo la classifica stilata dall’Ocse, spiega l’autore. Secondo sempre uno studio dell’Organizzazione parigina, mentre le aziende italiane aumentano il numero dei dipendenti di appena il 20% nei primi due anni di vita, quelle americane segnano un incremento del 120% nella forza lavoro, prosegue l’editorialista.

Anche la piu’ piccola riforma di questa norma e’ sempre stata impossibile, soprattutto per ”la codardia della classe politica italiana di sfidare il potere dei sindacati”, sottolinea Melchiorre, concludendo che il premier Monti e il ministro Fornero ”stanno pero’ preparando il terreno per la grande battaglia di questo mese”. Ossia ”la riforma dell’articolo 18 e di altre norme sul lavoro, che per oltre mezzo secolo hanno impedito all’Italia di crescere”.

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