Wall Street Journal: la stabilità di Letta assomiglia a un “cimitero”

Wall Street Journal: la stabilità di Letta assomiglia a un "cimitero"
Wall Street Journal: la stabilità di Letta assomiglia a un “cimitero”

ROMA – L’Italia rischia di arrivare ad una stabilità simile a quella di un cimitero? Se lo chiede il Wall Street Journal in un articolo pubblicato a pagina 4. L’Italia che – si legge – “ha fatto più progressi di ogni altro nel ripianare il proprio bilancio” ha bisogno di riforme, che l’attuale governo non riesce a portare avanti perché “appare paralizzato”.

Il Paese si trova di fronte a tre scenari: il primo è quello di un governo “senza catene” in grado di lanciare le riforme; il secondo è che il successo di Matteo Renzi alle primarie del Pd costringa il governo Letta “ad accettare nuove elezioni per arrivare ad un governo di maggioranza” che possa agire con maggiore autonomia; il terzo è che Renzi non riesca a “soppiantare” Letta, che ha “il sostegno parlamentare del proprio partito e del capo dello Stato Giorgio Napolitano“, e che i due vengano trascinati “nella loro amara rivalità” portando a un nuovo stallo politico che ostacoli le riforme”. In questo quadro, scrive il Wsj, “non sorprende che molti italiani temano che la stabilità che offre Letta si scopra essere quella di un cimitero”.

Meno di una settimana fa, il Wall Street Journal aveva duramente criticato l’enorme pressione fiscale italiana a causa della quale la fatidica ripresa diventa una chimera irragiungibile. L’Italia si distingue in Europa per la sua dipendenza dalle tasse sul lavoro, pagate da imprese e dipendenti, per finanziare il sistema pensionistico, scriveva il quotidiano a stelle e strisce, spiegando che “l’esborso per le pensioni di anzianità rappresenta circa il 13% del Pil, ossia un terzo più alto rispetto alla Germania e il doppio rispetto agli Usa, secondo i dati Ocse”. “L’assurdità è che un lavoratore italiano costa più di uno spagnolo ma ha uno stipendio più basso”.

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