La crisi energetica spinge l’innovazione. E’ questo il messaggio del World Energy Outlook 2022, evento organizzato giovedì 23 febbraio da Enel nella sala capitolare del convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Presenti Fatih Birol, direttore esecutivo Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace e il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
E’ passato esattamente un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’Europa, in questo anno è diventata l’epicentro della crisi energetica per via della sua dipendenza da Mosca dei decenni passati. L’Europa si è trovata a dover differenziare le sue forniture di petrolio e gas dopo aver perso, dal gennaio 2022 al gennaio 2023, il 38% delle forniture dalla Russia. E così sono arrivati nuovi fornitori, operazione che non è stata facile e che non si è ancora conclusa. In una situazione del genere, la soluzione migliore rimane l’investimento sulle rinnovabili.
La crisi è stata quindi un grande driver per spingere sull’energia pulita. un esempio su tutti: le auto elettriche. Se nel 2019, erano solo il 3% delle totali, nei paesi Ue ora costituiscono il 15%. Ciò ha fra l’altro favorito il calo delle emissioni del 2,5% sempre nei paesi dell’Unione Europea. E nel 2030, in Europa, Usa e Cina, una vettura su due sarà elettrica. Con il mercato delle batterie che si allargherà. Spiega infatti Fatih Birol che “la Cina produce il 75% delle batterie”. Dato che “potrebbe scendere al 55% a favore di altri Paesi come India e Usa“.
“L’Europa deve mettere in campo un nuovo piano industriale per competere con Cina e Usa” continua Fatih Birol. “L’Europa deve dotarsi di un nuovo modello perché i costi dell’energia e del gas non saranno più a basso costo” come è stato fino ad ora. Birol lo ha spiegato al convegno: “Questa crisi rallenta o accelera la transizione energetica? Molto chiaramente, vi dico, questa crisi sta accelerando molto la transizione all’energia pulita. Molti paesi stanno vedendo le energie pulite come una strada per far fronte alla richiesta di sicurezza energetica”, osserva Birol. E “le rinnovabili stanno crescendo in tutto il mondo Europa, ma anche india e Stati Uniti, nei prossimi 5 anni la crescita delle rinnovabili sarà pari a quella che si è verificata negli ultimi 20 anni”.
Al convegno, Birol ha fatto i complimenti a Enel: “L’Italia sta raddoppiando la capacità delle rinnovabili e qui naturalmente devo fare le congratulazioni al mio amico Francesco Starace”. Per Birol è però ottimistico pensare che si torni ad una situazione pre-crisi: “Non abbiamo mai visto una crisi energetica di tale profondità e complessità”, che ha coinvolto “tutto il settore energetico. Se guardo al futuro, è ottimistico pensare che i mercati dell’energia globale torneranno allo status quo ante, indietro a quel 24 febbraio”. “Domani (oggi 24 febbraio ndr) è l’anniversario della guerra in Ucraina che ha scatenato una crisi energetica”, sottolinea Birol. “La prima di dimensioni globali. Il 24 febbraio dello scorso anno la Russia era il primo paese esportatore di petrolio e di gas naturale al mondo”. Questa crisi “senza precedenti ha significato prezzi più alti e volatili” dei prodotti energetici e “la sicurezza energetica da allora è stata in cima alle priorità di tutti i governi”.
“E’ possibile installare 10 gigawatt di rinnovabili all’anno in Italia, anche alla luce di quello che stanno facendo gli italiani, non solo le aziende, ma tutti. L’anno scorso gli italiani hanno montato 200mila impianti sui tetti delle case e delle fabbriche, installando 2,3 gigawatt, che è il triplo di quello che si faceva negli anni precedenti. Nel primo bimestre di quest’anno, questa cifra triplica ancora. Noi arriveremo solo in questa maniera a fare 5 di quei 10 gigawatt”. L’ad di Enel, Francesco Starace, lo ha detto all’Ansa a margine del convegno.. Per Starace “si comincia a vedere qualcosa” delle semplificazioni delle autorizzazioni alle rinnovabili varate daò Gverno. “Penso sia ancora presto per dire che siamo a regime – ha aggiunto -, ma già si è visto qualcosa nelle prime battute di quest’anno”
Al World Energy Outlook è intervenuto anche il minstro Picchetto-Fratin che ha confermato quanto detto da Starace. Il Governo Meloni ha intenzione di velocizzare le procedure per le rinnovabili. Rinnovabili che servono alla transizione ecologica e al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato: far crescere le temperature medie di soltanto 1,5 per cento entro il 2050. Per Picchetto-Fratin si tratta di una scelta economica di sistema. E per far questo bisogna snellire le procedure che permettono, ad esempio, l’istallazione di pannelli fotovoltaici. Operazione che il ministero da lui guidato ha cominciato a fare modernizzando le procedure che servono a far sviluppare le energie rinnovabili.
Il World Energy Outlook è la fonte più autorevole in materia di analisi e proiezioni sul mondo dell’energia. Si tratta della principale pubblicazione a cura dell’Aie che viene redatta annualmente dal 1998. I dati oggettivi e le analisi imparziali contenute al suo interno offrono considerazioni significative sull’offerta e sulla domanda di energia a livello mondiale in molteplici scenari, nonché sulle implicazioni per la sicurezza energetica, gli obiettivi in materia di clima e lo sviluppo economico.
Nel World Energy Outlook 2022 presentato una prima volta lo scorso ottobre, il tema è stato “prospettive energetiche mondiali”. Aie, già ad ottobre aveva sottolineato che “con il pianeta nel mezzo della prima crisi energetica globale a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina”, attraverso il World Energy Outlook 2022 si sono offerte “analisi e approfondimenti indispensabili sulle implicazioni del profondo shock attualmente in corso nei sistemi energetici di tutto il mondo”.
Basato sugli ultimi dati energetici e sugli sviluppi del mercato, il Weo-2022 ha esplorato i temi chiave della crisi e i quesiti che ne derivano: la crisi sarà una battuta d’arresto per la transizione verso l’energia pulita o il catalizzatore di un’azione più vigorosa? In quale modo le risposte dei governi potrebbero influenzare i mercati dell’energia? Quali rischi per la sicurezza energetica si profilano nel percorso verso l’obiettivo di zero emissioni nette?
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