ROMA – Da giovedì primo ottobre bollette più care per le famiglie italiane: le tariffe della luce aumenteranno del 3,4%, mentre quelle del gas saliranno del 2,4%. Colpa del caldo record di luglio e degli oneri di sistema che nel 2016 potrebbero appesantire il conto di altri 1,5/2 miliardi di euro. Il rincaro di fine anno penalizza in parte i ribassi dei primi nove mesi del 2015, quando le famiglie hanno risparmiato circa 60 euro.
E’ l’Autorità per l’energia, nell’abituale aggiornamento tariffario, a stabilire i prezzi di luce e metano per il mercato vincolato, vale a dire per coloro che non hanno optato per le offerte commerciali sul mercato libero, e cioè la maggioranza degli italiani.
Nel trimestre ottobre-dicembre il rincaro maggiore spetterà all’elettricità, a causa di un fattore ereditato dal passato e di uno che si profila minaccioso per il prossimo anno. Il primo è l’aumento dei costi complessivi per l’approvvigionamento della “materia energia” che risente dei picchi di prezzo registrati sul mercato all’ingrosso nello scorso mese di luglio (+39% rispetto a giugno) a fronte di consumi di elettricità eccezionalmente elevati per il caldo record.
Per l’elettricità, infatti, i prezzi vengono aggiornati anche sulla base dei costi effettivi sostenuti dall’Acquirente Unico per approvvigionarsi sul mercato all’ingrosso nell’anno in corso, ovvero, fino al momento dell’aggiornamento trimestrale, e delle stime dei costi previsti per i mesi successivi.
Il secondo è l’esigenza di adeguare ancora al rialzo gli oneri di sistema, in particolare per sostenere i costi straordinari, che si aggirano tra 1,5 e 2 miliardi di euro, connessi alla fine del meccanismo di ritiro dei certificati verdi nel 2016 (in assenza di una specifica misura legislativa, già invocata dall’Autorità, che mitighi l’impatto del meccanismo con una sorta di spalmatura) e i costi per gli incentivi all’efficienza energetica.
C’è preoccupazione, dunque, tra le associazioni dei consumatori, che parlano di “pessima notizia” e di aumenti “immotivati” e “incomprensibili”. Codacons, Unione nazionale consumatori, Adusbef e Federconsumatori, chiedono all’unisono una riduzione delle tasse sull’energia.