Bolletta luce triplicata dal 2009, colpa oneri occulti: nucleare, aiuti a Fs…

Bolletta luce triplicata dal 2009, colpa oneri occulti: nucleare, aiuti a Fs...
Bolletta luce triplicata dal 2009, colpa oneri occulti: nucleare, aiuti a Fs…

ROMA – Gli oneri occulti nella bolletta della luce sono triplicati dal 2009 ad oggi. I servizi di vendita, cioè gli effettivi costi del mercato, pesano meno del 50%. L’altro 50% è costituito da servizi generali e oneri occulti: dal contributo per lo smantellamento delle centrali nucleari, come quella di Trino e di Latina, ai sussidi a Ferrovie dello Stato. Costi che portano la bolletta italiana ad essere più cara della media europea.

Giuseppe Bottero su La Stampa spiega:

“Il costo delle materie prime è sceso, i consumi sono ai minimi dall’inizio degli Anni Novanta e non si vedono segni di ripresa eppure, le bollette, hanno continuato a crescere: un balzo secco del 10% dal 2009 alla fine del 2012, poi un periodo di tregua che ha portato la spesa media per famiglia, nel corso dell’ultimo trimestre, a quota 512 euro l’anno”.

Non mancano le sorprese passando le bollette “ai raggi X”:

“La prima è che i servizi di vendita, quelli davvero legati al mercato, pesano meno del 50%. Il resto della torta è suddiviso tra servizi di rete – dal trasporto dell’energia alla distribuzione locale fino alla gestione del contatore – e, soprattutto, da imposte e oneri generali, che pesano rispettivamente per il 13,34% e il 21,43%. All’interno degli oneri generali – quelli che, in teoria, sarebbe più semplice aggredire – gli incentivi alle fonti rinnovabili pesano, su ciascuno di noi, quasi 93 euro all’anno”.

E ancora:

“Altri 4,6 euro li paghiamo per la messa in sicurezza del nucleare (contribuiamo, ad esempio, allo smantellamento delle centrali di Latina, Caorso, Trino vercellese), ben 7,44 finiscono invece ad agevolare le imprese manifatturiere a forte consumo energetico. Un tesoretto da 300 milioni l’anno (ogni famiglia contribuisce con 2,18 euro) è, come detto, destinato a Ferrovie dello Stato, che gode di una tariffa speciale. È qui che si bisogna intervenire, ragionano dall’Autorità per l’energia”.

Guido Bortoni, presidente dell’ Autorità per l’Energia, intervistato in apertura dalla Stampa promuove il progetto del governo di tagliare del 10% il costo delle bollette ma invita l’esecutivo a intervenire anche sulle altre voci che fanno lievitare i costi:

“Il governo ha intrapreso una strada corretta: ridurre i costi ‘non derivanti dal mercato’ dell’ energia elettrica invece che spostarli tra una classe di consumatori e l’altra. Oneri fiscali, oneri parafiscali e costi relativi alle reti sono tra voci non legati al prezzo di mercato dell’energia. E fanno insieme il 50% della bolletta elettrica”.

Bortoni ha poi spiegato:

“Negli oneri parafiscali ci sono diverse voci che potrebbero essere ridotte, ad esempio c’è un’agevolazione di cui usufruiscono le società di trasporto ferroviario, poi ci potrebbero essere riduzioni sugli incentivi alle fonti rinnovabili. Oggi oltre a guardare al breve termine, dovremmo allungare la visuale e pensare a stabilire un vero e proprio mercato della capacità produttiva a fianco dei tradizionali mercati all’ingrosso dell’energia. E’ un’iniziativa che andrebbe presa subito dal governo”.

Quanto alla dipendenza energetica italiana ed europea, spiega Bortoni:

“La soluzione è quella di diversificare su tre fonti. Bisogna diversificare il rischio fornitori, bisogna diversificare le rotte dei gasdotti, bisogna diversificare i mercati contando su nuovi rigassificatori. La ricetta è quindi diversificare la contrattualistica di approvvigionamento. Ma la cosa più importante è che la diversificazione contrattuale non va fatta a livello nazionale, ma a livello europeo, sfruttando i mix e le posizioni geografiche dei diversi Paesi: per esempio l’Italia, vista la sua posizione costiera e gli ottimi collegamenti con il Nord Europa, può divenire un molo straordinario per le forniture gas a livello pan-europeo”.

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