ROMA -Far volare un aereo con un carburante ricavato dalla canna da zucchero. Questo il risultato di un team di ricercatori dell’Università di Berkeley ha delineato un nuovo metodo per produrre carburante per gli aerei dalla biomassa della canna da zucchero. Lo sviluppo di questo carburante, sottolineano gli scienziati, potrebbe ridurre in modo sostanziale le emissioni di gas serra, perché il combustibile prodotto dagli scarti ‘dolci’ produrrebbe solo un quinto dei gas serra rispetto alla quantità emessa dai combustibili fossili o i biocarburanti a base di etanolo.
Nello studio, pubblicato su PNAS, i ricercatori spiegano come sia possibile ottenere carburante e lubrificanti per aerei utilizzando esclusivamente scarti della canna da zucchero, combinando gli zuccheri con un materiale di scarto derivato dalla lavorazione, la bagassa.
“Tutto il carbonio e qualsiasi idrogeno necessario per il carburante derivano dalla biomassa, invece che da combustibili fossili”,
ha sottolineato Alexis Bell, docente a Berkeley e coordinatore del team. Gli autori della ricerca si dichiarano fiduciosi che la loro scoperta possa essere adottata dai produttori di carburante. I ricercatori si sono interrogati anche sulla possibilità che la domanda di canna da zucchero per la produzione di biocarburanti possa avere influenzare la produzione destinata alla scopo alimentare.
Intervistato dalla Bbc, Bell ha riconosciuto che l’uso di certe colture come materia prima per processi derivati dallo zucchero possa essere problematico:
“Se, per esempio, avessimo usato la barbabietola da zucchero al posto della canna da zucchero allora ci sarebbe stato un potenziale conflitto ‘carburante contro cibo’. Ma utilizzando la canna da zucchero, in particolare in Brasile, su un terreno che non viene utilizzato per l’agricoltura, evitiamo quel dilemma”.