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Casula (Eni): “Dare al pianeta accesso più equo all’energia”

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Casula (Eni): “Dare al pianeta accesso più equo all’energia. L’Africa? Questione fondamentale”.

ROMA – Trovare soluzioni innovative per produrre energia. Nel meeting annuale di Baker Hughes, che anche quest’anno ha fatto tappa a Firenze in una due giorni (29-30 gennaio) di grande dibattito, diversi rappresentanti del mondo dell’energia, dirigenti e quadri delle major internazionali del settore si sono confrontati sui nuovi modelli di sviluppo, che in un’epoca fortemente condizionata dalla lotta al cambiamento climatico cercano di coniugare sostenibilità ambientale ed economica con i più recenti sviluppi geopolitici.

In questo scenario, ha destato interesse l’intervento di Roberto Casula, Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni. La questione chiave dell’accesso all’energia è stata presentata da un punto di vista innovativo. Primo passaggio: un accesso più equo all’energia. Che sia pulita, rinnovabile e provenga da fonti diverse e complementari. Come ricorda Casula, “gli ultimi decenni del ventesimo secolo hanno visto il 18% della popolazione consumare il 55% dell’energia mondiale e circa il 60% della domanda globale provenire da Paesi non-OCSE. Quando parliamo di fabbisogno energetico e cambiamento climatico, purtroppo tendiamo a focalizzarci solo su Europa, USA, Cina e India”, mentre “la vera questione è l’Africa. Con circa il 16% della popolazione mondiale, l’Africa consuma solo il 5% della sua energia”.

In questo discorso, quindi, la priorità è quella di garantire l’accesso ad un’energia più economica e pulita per creare sviluppo. Già, sviluppo: il cambiamento climatico è un tema di grande attualità, e la grande industria del settore si trova a fronteggiare questo problema da diverse angolazioni. Non solo e non soltanto spiegare al mondo le problematiche, ma affrontare giorno per giorno – con passi concreti – la sfida della transizione energetica verso un futuro “low carbon”, anticamera di un domani a zero emissioni. “Come produttori di energia, è nostra responsabilità informare e fare chiarezza su quanto la modalità per arrivare alla transizione sia importante quasi quanto la transizione stessa” le parole di Casula, che sul tema ha ben chiaro l’obiettivo: “Dare all’intero pianeta un accesso all’energia più equo e più pulito diventa un obiettivo a portata di mano”.

Dove risiede l’innovazione? Innanzitutto, “nelle soluzioni tecniche in fase di sviluppo in termini di materiali come polimeri fotoattivi e nanostrutture o materiali per le batterie a flusso, ma anche nella progettazione di soluzioni che si integrino nelle strutture edilizie o in applicazioni mobili e leggere” l’analisi di Casula, che spiega: “In Eni abbiamo idee su come catturare e condividere i vantaggi che ci offre l’energia solare. Tutti i materiali e le soluzioni attualmente in fase di sviluppo sono ecosostenibili e facilmente smaltibili o riciclabili alla fine del ciclo di vita, un aspetto ormai diventato imprescindibile”. Il potenziale di un continente come l’Africa è sotto gli occhi di tutti: “Grazie all’uso di impianti fotovoltaici domestici con singole unità con output a partire da 20W, molte comunità possono avere accesso al ventunesimo secolo, fino a poco tempo fa al di fuori della loro portata”.

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