Edison: i francesi vogliono Edipower, gli italiani non ci stanno

MIlANO – La lettera inviata da Edf ai soci italiani di Edison ”conferma la volonta’ dei francesi di forzare la mano e portarsi a casa 6 mila Mw di capacita’ italiana, sottostimando il valore degli asset di Edipower”. E’ questa la reazione che si raccoglie da fonti italiane vicine alla trattativa.

La lettera inviata dal direttore finanziario di Edf, Thomas Piquemal, al direttore generale di A2A, Renato Ravanelli, al direttore generale di Iren, Andrea Viero e al dirigente di Mediobanca, Gianfranco Amoroso ha creato ”molta irritazione” nel fronte italiano, si apprende. Uno dei nodi della trattativa e’ quello della suddivisione degli 1,1 miliardi di debito di Edipower tra Edf da un lato e A2A e Iren dall’altro.

I soci di Edipower, nell’ambito del riassetto Edison, hanno infatti concordato di spacchettare la societa’, con l’attribuzione alle due multiutility di due dei nove impianti dell’ex genco. Le due centrali idrolettriche, certamente gli asset migliori e al momento piu’ redditizi di Edipower, rappresentano pero’ meno di un decimo della sua capacita’ installata (650 megawatt su 7.600) e non giustificano, secondo gli italiani, una suddivisione del debito come quella prospettata da Edf (che vorrebbe accollare ad A2a e Iren, 800 milioni di euro, pari al 72% del debito).

Una ripartizione del debito di questo tipo (sul tema si dovra’ esprimere l’advisor indipendente Duff&Phelps) significa sottostimare il valore delle centrali a gas di Edipower che resteranno in capo a Edf e che, secondo gli italiani, superata l’attuale fase di mercato, torneranno ad esprimere valori e redditivita’ importanti, anche nel’ambito del progetto di Edf di fare di Edison il suo ‘hub’ del gas. ”La forzatura sta anche qui – riferisce la fonte – ed e’ per questo che il governo italiano, che ha competenza sullo sviluppo del settore energetico, se ne sta occupando”.

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