Edison, Saglia si smarca da Tremonti: "Si a intesa A2a-Edf"

MILANO, 20 GIU – Il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all'Energia, Stefano Saglia, si schiera a fianco di A2A e promuove l'accordo raggiunto a marzo con i francesi di Edf sul riassetto di Edison. Un'intesa che non era invece piaciuta al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che congelo' l'operazione e impose una proroga di sei mesi degli attuali patti su Foro Buonaparte.

''Ribadisco quando gia' detto a marzo, che l'accordo raggiunto dai manager da un punto di vista dello scambio degli asset e del ritorno economico, sia per A2A che per Edison, e' un accordo buono, positivo, sia per la parte italiana che francese – ha affermato Saglia -. Quindi noi riteniamo che sia utile che si possa concludere velocemente, in modo da dare un possibilita' di governance di Edison piu' consona a quelle che sono le sfide del futuro. Edison ha bisogno di chiarezza e di piani industriali''.

La presa di posizione del sottosegretario bresciano, benche' assunta a titolo personale (senza dunque impegnare Tremonti), evidenzia come la volonta' di A2A di chiudere la poco felice avventura in Edison con un divorzio dignitoso trovi sponsor anche all'interno del governo. I vertici di A2A, mentre sottotraccia sarebbero riprese le trattative con i francesi, hanno affermato che in assenza di un piano 'B' – una cordata nazionale che li sostenga nella sfida per il controllo di Edison – non si potra' che riprendere in mano l'accordo di marzo. Con l'obiettivo di chiudere i giochi entro luglio.

La bozza d'intesa stoppata da Tremonti prevedeva la fine di Transalpina di Energia (Tde), la holding con cui italiani e francesi controllano congiuntamente il 61% di Edison, con conseguente passaggio del controllo a Edf che avrebbe consolidato la quota di Tde (31%) con il 19% che detiene direttamente. In cambio A2A e gli altri soci di Delmi, la societa' che riunisce i soci italiani di Edison, avrebbero ricevuto asset idroelettrici, eventuali conguagli cash e delle opzioni a vendere in futuro le loro quote in Foro Buonaparte. Edison, a cui sarebbero finite anche due centrali a gas di A2A, si sarebbe trasformata in una 'gas company'. Saglia ha riconosciuto che il problema posto da Tremonti – ''una presenza eccessiva delle aziende francesi in settori economici italiani strategici'' – esiste ma, secondo il sottosegretario, non riguarda Edison, dove ''da molto tempo'' Edf ha il ''controllo azionario''. Il passaggio ai francesi non impedira' a Foro Buonaparte di continuare a ''essere il secondo gruppo energetico italiano'': ''la cosa piu' importante – ha detto – e' che Edison mantenga i suoi progetti internazionali''.

Saglia e' stato freddo anche sull'ipotesi di un intervento dei campioni nazionali, Enel ed Eni, a fianco di A2A: da un lato creerebbe ''preoccupazioni'' a livello di Antitrust, dall'altro potrebbe sfociare in uno spezzatino di Edison, di cui e' invece ''importante mantenere l'integrita''.

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