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Emergenza gas: Mosca taglia quello a Kiev (per noi scorte a rischio). Poi l’Iraq

di Warsamé Dini Casali |17 Giugno 2014 14:33

Emergenza gas: Mosca taglia quello a Kiev (per noi scorte a rischio). Poi l’Iraq

ROMA – Emergenza gas: Mosca taglia quello a Kiev (per noi scorte a rischio). Poi l’Iraq. Crisi russo-ucraina, Libia fuori controllo, jihadisti alle porte di Baghdad: c’è un filo rosso che lega i diversi teatri di guerra, l’approssimarsi di una grave crisi energetica, potenzialmente in grado di uccidere in culla i timidi risvegli di una crescita economica. E, infatti, i mercati, indicatori infallibili segnalano i primi aumenti da parte delle compagnie petrolifere, con le quotazioni del Brent (il greggio di riferimento per l’Europa) suscettibili di un rialzo progressivo (113 dollari al barile oggi, sono state stabilmente alte a 110 per sei mesi).

Mosca taglia il gas a Kiev. L’Italia, tanto per comprendere la dimensione del problema, importa dalla Russia il 40% del suo gas. Ieri Mosca ha lanciato un doppio messaggio, che spaventa: da una parte conferma che le forniture dirette all’Europa non sono in discussione, dall’altro ricorda come, senza la fornitura a Kiev, l’Ucraina avrà problemi ad approvvigionarsi e potrebbe rifornirsi attingendo al gas diretto in Europa che passa sul suo territorio. Gazprom, come è noto, non concede più gas all’Ucraina perché in ritardo sui pagamenti. Per noi non è un problema impellente, ma c’è il rischio di pregiudicare il necessario accantonamento di scorte.

Diversamente dal passato i due Paesi questa volta sono in guerra. L’Ucraina non ha i soldi per pagare i prezzi chiesti dai russi. E se è vero che siamo in estate e c’è meno bisogno di gas, è anche vero che proprio in questo periodo si ricostituiscono le scorte negli stoccaggi. Corriamo dunque il rischio di arrivare all’inverno con stoccaggi bassi, il che ci espone a problemi nel caso di punte di freddo improvvise in inverno. (Davide Tabarelli di Nomisma Energia, intervistato da Il Messaggero)

Il gasdotto South Stream, pensato appositamente per bypassare l’Ucraina, e disinnescare il ricatto russo, sarà operativo solo dal 2016.

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