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Enel: cessioni per ridurre il debito, in vendita Slovacchia e Romania

di Lorenzo Briotti |10 Luglio 2014 23:39

Enel: cessioni per ridurre il debito, in vendita Slovacchia e Romania

ROMA – Enel passa all’azione e avvia, come promesso, un nuovo piano di cessioni per ridurre il debito. Le dismissioni riguardano le attività di generazione in Slovacchia e quelle di distribuzione e vendita in Romania e si inseriscono nell’ambito del programma di vendita di attività patrimoniali implementato durante l’amministrazione di Fulvio Conti e che ora Francesco Starace e il nuovo cda puntano a portare avanti.

Dalla Slovacchia, paese prescelto dall’allora ad Paolo Scaroni per mantenere competenze dirette nel nucleare bandito in Italia, l’Enel uscirà completamente. Il perimetro oggetto di cessione riguarda infatti l’intera partecipazione del 66% detenuta in Slovenske Elektrarne, principale operatore nazionale nel settore della generazione di energia elettrica con una quota di mercato prossima all’80%. Slovenske Elektrarne dispone di un parco centrali caratterizzato da una capacità installata di 5.700 MW e da un mix equilibrato di fonti di generazione, dall’ atomo, appunto, all’idroelettrico e al termoelettrico. Nel 2013 la società ha realizzato ricavi per quasi 3 miliardi ed un ebitda di 708 milioni di euro.

Per quanto riguarda la Romania, il perimetro oggetto di cessione riguarda invece il 64,4% del capitale sociale di Enel Distributie Muntenia SA e di Enel Energie Muntenia, il 51% del capitale sociale di Enel Distributie Banat, di Enel Distributie Dobrogea e di Enel Energie, nonché il 100% del capitale sociale della società di servizi Enel Romania (posseduti da Enel per il tramite di Enel Investment Holding). Le società gestiscono una rete elettrica di circa 91.000 chilometri (con una quota di mercato del 34% su base nazionale) e vendono quasi 9 TWh all’anno a circa 2,6 milioni di clienti, di cui 2,4 milioni residenziali (con una quota di mercato del 20% su base nazionale) e 0,2 milioni business (con una quota di mercato del 38% su base nazionale). Gli asset slovacchi e rumeni concorreranno al programma di cessioni da 6 miliardi di euro già avviato nel 2013 e attualmente realizzato per circa 1,6 miliardi di euro, grazie alla vendita in Russia di Servenergia per 1,2 miliardi di euro e di altre attività minori in Italia e Spagna. Unitamente ad ulteriori asset non strategici contribuiranno a raggiungere un valore complessivo superiore all’obiettivo residuo di 4,4 miliardi di euro, in modo da dotare il programma stesso della necessaria flessibilità.

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