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Enel, l’utile nel 2017 pari a 3,77 milioni. Crescita del 47%

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Enel, l’utile nel 2017 pari a 3,77 milioni. Crescita del 47%

ROMA – L’Enel chiude il 2017 con un utile netto del gruppo pari a 3.779 milioni di euro, in crescita del 47% rispetto al 2016, e un utile netto ordinario di 3.709 milioni di euro (+14,4%).

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Il dividendo proposto dal cda all’assemblea è pari a 0,237 euro per azione (superiore del 32% al dividendo 2016), di cui 0,105 già corrisposti in acconto. Lo comunica il gruppo elettrico dopo il cda che ha approvato i conti. I ricavi si attestano a 74,6 miliardi, in crescita del 5,7%.

L’incremento dei ricavi, si legge nella nota, è prevalentemente da riferire alla vendita e al trasporto di energia elettrica, alle maggiori attività di trading di energia elettrica nei mercati internazionali e all’effetto cambi positivo per il deprezzamento dell’euro nei confronti delle valute degli altri paesi.

Tali fattori sono stati parzialmente compensati dagli effetti netti derivanti dalle variazioni di perimetro relative alle cessioni di Slovenské elektrárne in Slovacchia, Marcinelle Energie in Belgio ed Enel France in Francia, nonché alle acquisizioni della società di distribuzione brasiliana Enel Distribuçao Goiás (ex CELG-D) e della società americana di servizi energetici e demand and response EnerNOC. Guardando alla distribuzione geografica dei ricavi, spicca la crescita del 22,2% del Sud America, ma anche Italia (+4,7%), che resta di gran lunga il principale mercato con un fatturato di 38,7 miliardi, e Iberia (+5,5%) sono positive.

Proprio in Italia, si registrano maggiori ricavi da attività di generazione e trading, per attività di infrastrutture e reti, da generazione da fonti rinnovabili per effetto dei maggiori prezzi medi di vendita che hanno più che compensato le minori quantità prodotte e sui mercati finali dell’energia elettrica, riconducibili principalmente all’incremento dei ricavi sul mercato libero per maggiori quantità vendute. Il margine operativo lordo si attesta invece a 15,6 miliardi (+2,5%) e anche qui molto bene (+18,2%) va il Sudamerica, soprattutto per l’effetto cambi positivo.

L’Ebit è infine pari a 9,79 miliardi (+9,8%), grazie anche a minori ammortamenti. L’utile netto, infine, cresce del 47% oltre che per il miglioramento del risultato operativo, per la riduzione degli oneri finanziari sul debito, per la plusvalenza derivante dalla cessione di Bayan Resources e per il diverso impatto negli esercizi 2017 e 2016 dell’adeguamento di valore della partecipazione in Slovak Power Holding, nonché del credito finanziario collegato alla cessione nel 2016 della quota del 50% della stessa società. Positivo è anche l’impatto del decremento delle imposte, per effetto principalmente della riduzione dal 27,5% al 24% dell’aliquota Ires in Italia e della riforma fiscale dell’amministrazione Trump.

Gli investimenti sono stati pari a 8.130 milioni di euro, in calo di 422 milioni, particolarmente concentrato negli impianti da fonti rinnovabili in Brasile, Cile e Repubblica Sudafricana, nonché in Italia per effetto del deconsolidamento della società OpEn Fiber.

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