Energia, verso il mercato libero: Tamburi (Enel) chiede un albo degli operatori del settore

Energia, il passaggo dalla maggior tutela al mercato libero è vicino. Ma mancano garanzie precise per gli operatori del settore. Per esempio un Albo degli operatori. Un elenco di chi ha diritto ad operare nel settore, in base a criteri stabiliti a priori. Per evitare che “improvvisi” anche chi non ha tutti i requisiti a posto.

Il tema è stato affrontato da Carlo Tamburi, direttore Italia di Enel, in una intervista al Sole 24 ore

Energia: dalla maggior tutela al mercato libero

Ecco cosa ha detto Tamburi al Sole: “Con il decreto varato martedì scorso dal ministero per lo Sviluppo economico, il governo ha dato segnali precisi su come intende gestire il superamento della maggior tutela per l’energia elettrica.

Queste scelte, di pari passo con quanto si sta prefigurando per l’albo dei venditori, rappresentano un test per quanto potrà accadere dal primo gennaio 2022. Ora si stanno definendo le regole per la fine della maggior tutela per circa 200 mila Pmi (quelle con fatturato tra 2 e 10 milioni, ndr) fissata per il primo gennaio di quest’anno, ma che nei fatti scatterà dal primo luglio. Ma quelle stesse scelte potrebbero costituire un precedente nel momento in cui verranno fissate le nuove regole, il prossimo anno, quando questo processo riguarderà ben 15 milioni tra famiglie e microimprese”.

Enel chiede un Albo dei venditori per il mercato libero

Ed ecco il punto focale. Secondo Tamburi “la questione va inquadrata con il tema dell’albo dei venditori che, nell’interesse dei consumatori, deve prevedere criteri di accesso rigorosi, come del resto prevedevano sia la legge che ha fissato la fine della maggior tutela sia il parere delle commissioni parlamentari al decreto pubblicato martedì. La realtà è che questo non potrebbe non accadere perché la bozza del decreto che istituisce l’albo non prevede al momento alcun criterio selettivo al contrario di quanto già stabilito dall’Autorità per l’energia nella sua delibera (in base alle quale gli operatori non devono avere meno di 50 mila clienti e non devono avere avuto interruzioni di contratti con i distributori, ndr)”.

Tamburi spiega perché l’ipotesi dell’Albo andrebbe incontro ai consumatori. “La prospettiva di un mero elenco di venditori anziché di un vero e proprio albo è una grande preoccupazione per tutti i consumatori, perché significa avere una giungla di soggetti che fanno offerte aggressive e che si rubano clienti l’uno con l’altro”. 

La proposta dei criteri per partecipare alle gare

“In aggiunta – propone Tamburi – si potrebbe delegare nel decreto l’Autorità per l’energia a definire criteri per l’albo validi per partecipare alle gare per le tutele graduali stabilendo, però, di rivederli in funzione evoluzione del mercato”. (Fonte Sole 24 Ore)

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