Libia, Scaroni (Eni) a Bengasi incontra il Cnt

ROMA, 28 AGO – Lunedì 29 l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, a capo di una delegazione di tecnici del gruppo, sara' a Bengasi per un incontro con il Cnt, il consiglio nazionale transitorio libico. Sul tavolo c'e la firma di un Memorandum di intesa che prevede, tra l'altro, la fornitura da parte dell'Eni di benzina e gas alla 'nuova' Libia, con pagamenti in petrolio quando i campi di estrazione saranno nuovamente funzionanti. Nel memorandum dovrebbe essere anche contenuto un intervento dei tecnici Eni per studiare la ripartenza di alcuni campi petroliferi in Cirenaica.

Scaroni, che giovedi' scorso ha partecipato a Milano al summit tra il premier Silvio Berlusconi e l'omologo libico, Mahmud Jibril, a capo del Consiglio nazionale transitorio, verifichera' anche la possibilita' di riapertura dei pozzi petroliferi: di contro, l'Eni si impegnerebbe a fornire carburanti e altri beni di prima necessita', che al momento sono bloccati a seguito dell'embargo ancora in corso.

Il governo transitorio libico ha bisogno di soldi per far tornare una parvenza di normalita' nel Paese dove continuano i combattimenti. Per questo il primo ministro Mahmud Jibril ha lanciato un ''appello urgente a tutti gli amici occidentali'', subito raccolto dall'Italia. Adesso, secondo il Cnt, ''l'elemento piu' destabilizzante sarebbe il fallimento del consiglio nazionale transitorio'' a causa dell'impossibilita' di pagare gli stipendi (che molti non ricevono da mesi) e di garantire alcuni servizi ai cittadini.

Per farlo, c'e' bisogno di soldi. Si parla di cinque miliardi di euro, tanto ha chiesto il rappresentante del consiglio nazionale transitorio, Aref Ali Nayed, durante il vertice del gruppo di contatto che si e' tenuto in settimana a Doha.

''Se non si ottengono i mezzi necessari – ha spiegato Jibril – la fase di destatalizzazione sara' grave''. L'Italia ha gia' dato una prima risposta, annunciando la disponibilita' ''allo scongelamento di fondi di Stato libici che sono attualmente congelati presso il sistema bancario italiano'' con una ''prima tranche immediatamente disponibile di 350 milioni di euro''. Jibril ha spiegato che questi soldi serviranno a dare ''ordine e stabilita''', a costruire un esercito nazionale cominciando ''a togliere le armi dalle strade'', a preparare l'apertura delle scuole il mese prossimo. L'elenco delle cose da fare e' lungo e include la ricostruzione delle centrali elettriche e ''le infrastrutture distrutte dai bombardamenti'' da parte dei lealisti di Gheddafi.

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