I pm: “Mazzette agli stranieri”, 7 big italiane del petrolio nel mirino

MILANO – Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica il pubblico ministero di Milano, Fabio De Pasquale, contesterebbe a sette società italiane leader del settore petrolifero il reato di “corruzione internazionale di pubblici ufficiali stranieri”.

La vicenda si innesta in un quadro di grandi affari intorno ad appalti in Iraq e Kazakistan.

Riporta di seguito Repubblica:

A Saipem, Tecnimont, Ansaldo Energia, Elettra Progetti, Siirtec, Renco e Prysmian (leader mondiale dei cavi, con un fatturato da 7 miliardi di euro all’anno), viene contestato di aver agevolato l’Eni, sovra-fatturando i propri compensi, e permettendo che la differenza venisse utilizzata, con operazioni bancarie estero su estero, per pagare tangenti “a pubblici ufficiali stranieri”. Le società, per garantirsi gli appalti Eni, avrebbero partecipato a creare “provviste di denaro”, “pianificando strategie di avvicinamento nei confronti di pubblici ufficiali e organizzando pagamenti di tipo corruttivo”. Il coinvolgimento delle aziende è legato alla responsabilità giuridica degli enti, prevista dal codice con la legge 231.

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