Il nucleare torna a Roma: riaccesi i due reattori della Casaccia

nucleareIl nucleare torna a Roma: sono infatti stati riaccesi i due reattori sperimentali presso il Centro di Ricerche Enea Casaccia. I due reattori, chiamati Triga e Tapiro, hanno raggiunto la criticità, ossia il massimo della temperatura per la quale sono stati progettati.

La ripresa del funzionamento è avvenuta in occasione dei 50 anni del centro della Casaccia, dove si è tenuto un convegno che ripercorre la storia del nucleare in Italia, aperto con un ricordo di Enrico Fermi e filmati storici.

Nato nel 1960, il più grande complesso di laboratori e impianti dell’Enea, è stato fin dall’inizio il cuore della ricerca nucleare applicata in Italia e il luogo nel quale formare i tecnici italiani nel campo dei reattori nucleari. I due piccoli reattori sperimentali, secondo l’Enea, torneranno a funzionare nel quadro “del rinnovato impegno dell’Agenzia Enea nel fornire, in sintonia con le decisioni del Governo in materia energetica, sostegno tecnico e scientifico alla crescita delle capacita’ e delle competenze del mondo industriale nazionale”

La ripresa del nucleare in Italia “è una grande occasione per il paese”, ha commentato il commissario dell’Enea, Giovanni Lelli.

Fuori dalla Casaccia una quindicina di Verdi hanno invece protestato: “Sì al solare, no al nucleare” e “Berlusconi radioattivo” sono alcune delle scritte comparse sui cartelli. “È incredibile che il nucleare si faccia all’Enea , l’ente che doveva condurre la ricerca sulle energie alternative. Si riattivano vecchi reattori,ma l’Enea non dice che 63 chili di plutonio e 6.300 chili di scorie radioattive si trovano nei capannoni della Casaccia senza alcuna precauzione”, ha sottolineato il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli.

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