Petrolio, alleanza Usa-Russia tra Rosneft ed ExxonMobil. E Gazprom vola

MOSCA, 30 AGO – Trimestrale record per il colosso del gas Gazprom, la locomotiva dell'economia russa trainata quest'anno dalla ripresa della domanda e dall'aumento del prezzo del metano, in Europa e tra le mura domestiche: +44% l'utile netto, pari a 11,2 miliardi di euro, e +38% il giro d'affari, per un totale di 31,5 miliardi di euro.

Un settore, quello dell'energia, in fibrillazione, come dimostrano anche le novità sulla corsa all'oro nero nel Polo Nord: Rosneft ha stretto un'alleanza con l'americana ExxonMobil proprio sull'esplorazione congiunta dei giacimenti artici. L'intesa potrebbe generare investimenti per 500 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda Gazprom, i risultati, superiori alle previsioni degli analisti, preannunciano una nuova annata record nei profitti dopo quella del 2010, quando l'utile netto aveva raggiunto i 23,8 miliardi di euro facendo dimenticare i cattivi ricordi legati alla crisi internazionale e alla caduta della domanda di gas.

Secondo Serghiei Vakhrameev, analista della banca di investimenti Metropol, ''si tratta di risultati trimestrali record in tutta la storia di Gazprom''.

Il traguardo è stato assicurato dall'aumento delle vendite di gas – core business del gigante energetico – del 42% (20,8 miliardi di euro), grazie ad una crescita della domanda (+40%) per un inverno particolarmente lungo e freddo e anche dei prezzi (+14%) in Europa, il suo mercato più grande. Ma i prezzi sono saliti anche per i consumatori russi.

Già lo scorso giugno l'ad del gruppo Alexiei Miller, durante l'assemblea generale, aveva annunciato che la pagina della crisi era definitivamente voltata e che si intravedevano nuovi orizzonti dopo gli ''autentici movimenti tettonici'' verificatisi sul mercato energetico: primo tra tutti la catastrofe alla centrale nucleare giapponese di Fukushima, che ha indotto molti Paesi a rivedere il proprio programma nucleare, a partire dalla Germania, primo cliente di Gazprom.

Ma anche l'agenzia internazionale per l'energia ha profetizzato recentemente in un suo rapporto una ''età dell' oro'' per il gas: per la sua abbondanza, il suo costo e la sua ecosostenibilità. Una previsione che non può essere guastata dall'aumento degli inevitabili costi di investimento.

Intanto, il petrolio non perde il suo potenziale visto che l'americana Exxon e la russa Rosnef hanno dato vita a una partnership strategica per scatenare la cercare nuovi giacimenti sotto i ghiacciai del Polo Nord.

A dare l'annuncio dell'accordo è stato il premier Vladimir Putin. Secondo il capo del governo russo, ''gli investimenti diretti legati all'intesa ammontano a 200-300 miliardi di dollari ma se consideriamo anche la costruzione delle infrastrutture allora la cifra complessiva può arrivare a 500 miliardi di dollari''.

Per ora le due società alleate hanno programmato un budget iniziale di 3,2 miliardi di dollari. L'intesa consentirà, inoltre, a Rosneft di partecipare ai progetti di ExxonMobil nel Golfo del Messico e in Texas.

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