Terna presenta piano per acquisire Snam dopo lo scorporo Eni, ma Tempini dice no

Pubblicato il 17 Maggio 2012 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

Flavio Cattaneo con Sabrina Ferilli (foto Lapresse)

ROMA – La Cassa Depositi e Prestiti, principale azionista de Eni e Terna ha messo la parola fine ai disegni imperiali di Terna e del suo amministratore delegato Flavio Cattaneo. Lo ha fatto per bocca dell’amministratore delegato della Cassa stessa, Giovanni Gorno Tempini, che è stato intervistato da Massimo Mucchetti per il Corriere della Sera. Sarà la Cdp acquisire dall’Eni, che ora la controlla, la Snam, l’azienda monopolista della distribuzione del gas, di cui invece Terna  avrebbe voluto acquisire il controllo, con un disegno in realtà poco comprensibile.

Stando alle sue stesse parole, Gorno Tempini ha smentito l’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, che aveva affermato che Terna aveva presentato un piano per acquisire Snam, subito dopo lo scorporo da Eni.

In tal senso Gorno Tempini è stato categorico: “Questa ipotesi non è mai stata portata al consiglio di Cdp, che è azionista al 29,9% di Terna e la consolida nel proprio bilancio, né a quello di Terna. Né Terna né Snam la considerano nei loro piani industriali, approvati un mese fa”.

Gorno Tempini ha spiegato a Mucchetti che ”oggi Snam è posseduta al 52% dall’Eni, che a sua volta è controllato per il 26% da noi e per il 4% dal Ministero dell’Economia. A operazione conclusa, le azioni Snam sul mercato saranno assai più numerose di oggi”.

Gorno Tempini risponde così anche alla critica, che definisce ”infondata”, del Financial Times secondo cui Snam sarebbe rinazionalizzata, con Cdp al 30% e una platea di soci frazionata, a seguito dell’acquisto della quota della società da Eni.

Gorno Tempini non ha invece voluto commentare ”le indiscrezioni” sull’ipotesi che Eni annulli le azioni proprie che ha in portafoglio, circa il 9,6%, così da consentire a Ministero dell’Economia e CdP di salire dal 30,2% al 33,4% dell’Eni medesimo.

”Non è ancora stato varato – ha continuato Gorno Tempini – il decreto della presidenza del consiglio dei ministri e i consigli di amministrazione non sono ancora stati coinvolti. A suo tempo la trasparenza sarà assoluta”.

L’ad della Cassa Depositi e Prestiti ha poi sottolineato anche che non c’è nessun conflitto di interessi come principale azionista di Eni e Snam: ”Intanto – ha spiegato a Mucchetti – l’operazione sana una situazione che per l’Antitrust era incompatibile: il controllo di Snam in capo all’Eni”, e poi, aggiunge, ”sono fiducioso che Cdp possa avere il via libera dell’Authority, anche sulla base di un precedente: Cdp è già stata autorizzata dall’Antitrust a prendere il Tag. Inoltre, Cdp non ha rappresentanti nel consiglio dell’Eni”.