In Friuli Terna recupera suolo abbattendo le vecchie linee elettriche

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In Friuli Terna recupera suolo abbattendo le vecchie linee elettriche

ROMA – Un piano ambizioso che è più di un progetto. Con lo smantellamento degli impianti siti a Campolongo Tapogliano, Terna ha dato il via alla demolizione di 110 km di vecchie linee elettriche. Al loro posto verrà costruito il nuovo elettrodotto “Udine Ovest-Redipuglia”.

Le vecchie linee in corso di abbattimento erano state costruite nel corso degli anni ’50 e, com’è facile immaginare, avevano occupato una porzione di suolo non indifferente. Con l’avanzamento tecnico sarà possibile abbattere il vecchio impianto in favore di uno nuovo più performante e in grado di riconsegnare alle varie comunità friulane vasti appezzamenti di terra da riutilizzare per le più svariate attività, non ultima l’agricoltura.

Nello specifico, con l’opera realizzata da Terna, saranno liberati 367 ettari (cioè una superfice pari a 524 campi da calcio), di terreni dalla servitù di elettrodotto, di cui 30 situati in aree protette di rilevanza ambientale. La dismissione di circa 400 tralicci porterà benefici a 680 edifici costruiti nel corso degli anni fino ad arrivare in prossimità delle linee esistenti, e consentirà di recuperare e riciclare 1.800 tonnellate di acciaio.

Il primo abbattimento ha visto la presenza del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e dell’Amministratore Delegato di Terna Luigi Ferraris. “Si conclude il percorso di un’opera avviata nel 2006 e migliorata grazie alle nuove compensazioni ottenute in questa legislatura” ha dichiarato Serracchiani che ha poi concluso asserendo che “l’avvio dell’opera di demolizione dei vecchi tralicci e il recupero di suolo che ne consegue sono risultati non scontati che migliorano la qualità dell’ambiente e del paesaggio della nostra Regione”. Soddisfatto e orgoglioso del progetto anche l’AD di Terna Luigi Ferraris che ha dichiarato: “L’intervento complessivo realizzato da Terna, con un investimento di 110 milioni di euro, porta una maggiore sicurezza e stabilità degli approvvigionamenti elettrici per le famiglie e le imprese della regione, minimizzando gli impatti paesaggistici e naturalistici, grazie alle moderne tecnologie utilizzate”.

La razionalizzazione delle vecchie linee è possibile grazie all’entrata in esercizio del nuovo elettrodotto “Udine Ovest-Redipuglia”, avvenuta il 1 ottobre: un’opera indispensabile per risolvere i problemi di sicurezza della rete elettrica friulana, le cui uniche 2 linee a 380 kV risalivano agli anni ’70-’80, mentre i consumi elettrici delle famiglie e delle imprese del FVG sono nel frattempo più che raddoppiati.

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