Abruzzo in zona rozza, la didascalia sbagliata del Tg1 su Facebook

Un servizio del Tg1 delle 13 racconta il primo giorno di zona rossa in Abruzzo. Fin qui niente di male.

Ma, quando il servizio viene postato su Facebook, nella didascalia qualche titolista commette una piccola gaffe e scrive: “Primo giorno di #zonarozza”.

Niente di grave, per carità. Tutti sbagliano. Ma la didascalia di certo non è passata inosservata sui social dove in 2molti ne hanno approfittato per ironizzare.

Suvvia – scherza per esempio Guglielmo – qualcuno di raffinato ci sarà”.

E ancora, Chiara: “Solo il primo giorno, prima eravamo eleganti”.

Di certo la didascalia ha aiutato a render meno pesante l’aria in Abruzzo dove la situazione negli ultimi giorni è diventata sempre più complicata.

Marsilio: “L’Aquila come Bergamo a marzo”

“L’Aquila è sottoposta ad un’ondata molto pesante, analoga a quella che colpì Bergamo nella prima fase. I nostri medici la stanno affrontando con il massimo della determinazione”.

Lo ha detto in conferenza stampa il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che parla di una “corsa contro il tempo”.

Sottolineando che “il sistema nel complesso sta tenendo, tra grandi difficoltà”, il governatore afferma comunque che “l’ondata subita dal nostro territorio non è normale: in un mese si è scatenato un vero e proprio flagello di fronte al quale ogni sanità del mondo è in difficoltà”.

Rispondendo ad una domanda sulla situazione della provincia dell’Aquila – il territorio, il meno colpito nella fase primaverile, è ora martoriato dalla circolazione del virus – Marsilio afferma che “ogni giorno nella Asl dell’Aquila e in tutte le altre Asl si aprono nuovi reparti, continuiamo a lavorare per reperire nuovi spazi, riorganizzando la sanità”.

Tra le difficoltà, evidenzia il governatore, c’è quella relativa al reperimento di personale, ma “stiamo lavorando su nuove assunzioni”.

Rispetto alle polemiche politiche, Marsilio dice che “si deve lasciare spazio a chi ha le competenze e a chi fa questo mestiere.

Quando c’è un’epidemia in corso – osserva – tutta la politica deve stare al fianco degli esperti e metterli nelle condizioni di lavorare, non fare megafono sotto ai pronto soccorso.

Quello – conclude il presidente abruzzese – è un mestiere troppo facile, ma non porta lontano”. (Fonti: Facebook, Ansa)

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