Achille Lauro censurato a Milano. Il cantante è apparso su un cartellone crocifisso e con gli stivali di latex. L’affissione della sua immagine, secondo quanto racconta Lauro, non è stata autorizzata.
Achille Lauro ha condiviso sui suoi profili social l’immagine del manifesto che da oggi sarebbe dovuto essere affisso nella centralissima corso Como.
Il manifesto non ha ottenuto i permessi necessari.
L’artista è nel pieno del lancio del suo ultimo lavoro, l’album 1990, ma già da diverse settimane ha iniziato l’attività promozionale sui social, provocatoria e irriverente.
I motivi della censura del manifesto
Il manifesto è stato bloccato dalla “pesante mano della censura delle pubbliche affissioni”. A scriverlo è Achille Lauro nel suo post d’accusa.
La motivazione è semplice da capire: il cantante è raffigurato come una bambola di plastica tatuatissima.
Lauro indossa mini shorts e stivali in latex, neri, lucidi e alti fin sopra il ginocchio. Il suo corpo è issato su una croce di caramelle rosa.
L’immagine provocatoria, a detta del Giornale che diffonde la notizia
“Può andare bene sui social e non certo su una via centrale di Milano, almeno questo dev’essere ciò che ha pensato chi ha vietato al cantante di procedere con l’affissione”.
Il cantante intanto, su Twitter scrive:
“Questa é l’immagine che avreste visto oggi nel maxi-cartellone di Corso Como a Milano ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito. Io invece la regalo a tutti voi e come sempre “Me ne frego”
Sempre Il Giornale spiega che
“L’Italia non sarebbe pronta al genio visionario di Achille Lauro, o almeno questo è quello che si legge in molti dei commenti lasciati in segno di solidarietà per l’impresa non andata a buon fine” (fonte: Il giornale, Twitter).