Alessandra Bernaroli: “Io, uomo diventato donna, non voglio divorziare”

ROMA – Lui è diventato lei ma non ha mai smesso di amare quella che per legge non è più sua moglie. E la cosa è reciproca. Alessandra Bernaroli qualche anno fa si chiamava Alessandro. Poi l’operazione, il cambio di sesso, un passaggio per lei diventato ineludibile e che il Tribunale di Bologna ha riconosciuto nel 2009 ma che ha automaticamente annullato il suo matrimonio, con una sorta di divorzio imposto ex lege. Da allora la coppia si è battuta dinanzi ad ogni corte per vedere riconosciuto il proprio diritto a rimanere sposati.

Dopo un processo civile arrivato in Cassazione, sarà la Corte Costituzionale a stabilire se è legittima la norma per cui se uno dei due coniugi cambia sesso, il matrimonio decade. Il 10 giugno, fede al dito e mano nella mano con quella che nella vita reale continua ad essere la sua compagna, Alessandra ha partecipato alla prima udienza dinanzi ai giudici della Consulta. Il ballo c’è una fortissima spinta al riconoscimento giuridico delle nozze gay.

“Credo che questo sia l’unico intervento chirurgico che provoca lo scioglimento del matrimonio”, ha commentato Alessandra che, intervistata da Caterina Pasolini per il quotidiano la Repubblica, si è detta innanzitutto “delusa da Matteo Renzi“.

Perché l’ha delusa Renzi?
«Abbiamo scoperto che oltre alla memoria dell’Avvocatura dello Stato all’epoca del governo Letta, contro la nostra richiesta se n’è aggiunta venerdì scorso una nuova, lunga ben 24 pagine, a nome della Presidenza del consiglio».
Cosa dice?
«In pratica che se uno sceglie di cambiare sesso dovrebbe sapere a cosa va incontro, ovvero allo scioglimento del matrimonio. Ne parlano come se cambiare sesso fosse una libera scelta, un divertimento. Se uno è un transessuale non ha scelta, si nasce stretti in un corpo che non si riconosce, che non corrisponde alla nostra anima. In altri Paesi europei per situazioni come questa hanno trovato soluzioni specifiche»

Alessandro e Alessandra (anche sua moglie si chiama così) si sono conosciuti 20 anni fa e si sono innamorati. Dopo 10 anni di fidanzamento hanno coronato il loro sogno d’amore sull’altare. All’inizio Alessandro le ha nascosto il suo tormento interiore, ma infine ha trovato il coraggio di rivelarle la sua vera identità e insieme hanno affrontato il cambiamento, senza mai mettere in discussione il loro legame.

E sua moglie come l’ha presa?
«È rimasta incredula, sconvolta, ma, forse anche perché credente, ha cercato di capire e alla fine ha deciso di dividere con me il faticoso percorso di cambiamento. Mi è stata sempre accanto, nelle operazioni fisiche e nel travaglio psicologico. Il nostro è un rapporto d’amore vero che non si è lasciato spezzare dalle difficoltà. È un progetto di vita».
Il Comune però non lo ha accettato.
«Quando ho chiesto la nuova carta di identità mi hanno scritto: matrimonio annullato visto il cambio di sesso. Da lì è cominciata la nostra battaglia».
Siete per i matrimoni gay?
«Siamo per i diritti di tutti coloro che si amano, ovviamente, ma la nostra storia è diversa. La norma dice che si può sciogliere il matrimonio in caso di cambio di sesso, non che si debba per forza farlo. E noi non lo vogliamo proprio. Siamo una coppia innamorata come tante, io lavoro in banca e mia moglie, vittima della crisi, ora è disoccupata e fa la casalinga. Mi tratta da vera regina quando torno a casa».

(Foto Ansa)

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