Alto Adige, Fratelli d’Italia oscura la scritta “Südtirol” FOTO

Fratelli d'Italia oscura la scritta "Südtirol"
Fratelli d’Italia oscura la scritta “Südtirol”

ROMA – È polemica per l’approvazione, da parte del Consiglio provinciale di Bolzano, del provvedimento che ha modificato il testo sull’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. Nella versione tedesca del testo esiste il “Südtirol” ma non più l’Alto Adige, sostituito invece con “Provincia di Bolzano” nella versione italiana.

Quanto deciso ha sollevato molte polemiche. Tra i gesti più eclatanti contro questa decisione (votata a maggioranza dal SVP che governa insieme alla Lega), c’è stato quello di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore in provincia di Belluno e deputato di Fratelli d’Italia. Il politico si è recato su uno dei tanti cartelli di “Benvenuto” all’interno del territorio della provincia di Bolzano che confina con quella di Belluno e ha oscurato con una bandiera tricolore la scritta Südtirol, lasciando visibile solamente Alto Adige. 

Quanto deciso ha provocato molte polemiche sia a destra sia a sinistra, con il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, che si è detto pronto ad impugnare la legge. Süd-Tiroler Freiheit però non arrestra: secondo quanto scritto in un comunicato, il termine Alto Adige è “fascista”. In italiano sarebbe invece da usare “Provincia di Bolzano” o la forma breve “Sudtirolo”.

Rampelli (FdI): “Italia non può accettare prepotenze dei tedeschi dell’Alto Adige” 

“L’Italia non può più accettare le prepotenze dei tedeschi dell’Alto Adige. La misura è colma. L’elevatissimo tenore sociale raggiunto dai sedicenti sudtirolesi è dovuto ai finanziamenti dello Stato, cioè ai soldi versati da tutti i cittadini italiani e trasferiti in abbondanza a Bolzano e nella sua provincia, al turismo, italiano per il 90% del totale, al consumo di prodotti locali distribuiti nel mercato italiano, alla costosa tutela della salute gentilmente pagata dall’Italia, esattamente come le forze dell’ordine, la forestale, le forze armate, gli uffici postali, le infrastrutture”.

Lo scrive Fabio Rampelli, vice presidente della Camera su Facebook. “Inutile ricordare – prosegue – assurde decisioni subite supinamente dai governi centrali che prevedono che un cittadino italiano che si trasferisce a Bolzano non abbia diritto di voto o le norme che di fatto escludono gli imprenditori italiani dalle agevolazioni o la guerra frontale alla lingua italiana con tanto di rimozione di cartelli bilingue sui percorsi montani. Se vogliono mettere in discussione l’esito del primo conflitto mondiale tirassero fuori le palle e ci dichiarassero guerra. Il nostro percorso d’integrazione è stato lungo, comprensivo e molto remunerativo per loro. Ma evidentemente siamo stati troppo generosi… Che s’inizi a rivedere lo Statuto della provincia autonoma di Bolzano. Noi non siamo degli idioti al loro servizio, né una mucca da mungere per satollare le loro viscere. Sappiamo essere cortesi e disponibili, ma anche cinici e spregiudicati, se ci fanno imbestialire”.

Fonte: Ansa, Twitter

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