ROMA – La mattina dell’8 marzo, circa venti volontari dell’Associazione ‘Animalisti italiani Onlus’ si sono incatenati a Roma davanti alla sartoria ecclesiastica ‘Gammarelli’ di Roma, che ha realizzato tre abiti per il nuovo Pontefice.
L’iniziativa nasce per protestare contro la mantellina rossa con finitura in pelliccia di ermellino bianco insieme al copricapo (sempre in ermellino) e alle scarpe di canguro rosse.“Preghiamo il papa di non indossare la sofferenza”, “Appello al nuovo Pontefice, No ad abito con animali morti”sono alcuni degli slogan recitati dagli animalisti.
“Non è solo la sofferenza degli animali che ci sconcerta – spiega Walter Caporale, presidente dell’Associazione animalisti italiani Onlus – ma è l’ostentazione. Le scarpe di canguro rosso, i paramenti e il copricapo con finiture in ermellino sono il simbolo dell’ostentazione che danno un sonoro schiaffo alla povertà di cui è vittima gran parte del mondo”.
“L’auspicio- continua Caporale – è il ritorno di un Pontefice umile, rispettoso dell’ambiente, degli animali e del prossimo”. Ma dalle finestre del Palazzo della Pontificia Accademia Ecclesiastica, dove risiede la storica sartoria, alcune delle sarte si sono affacciate negando di aver utilizzato pellicce per realizzare l’abito.
(Foto Ansa)