Armine Harutyunyan, modella di Gucci e il fake del saluto romano FOTO Armine Harutyunyan, modella di Gucci e il fake del saluto romano FOTO

Armine Harutyunyan, modella di Gucci e il fake del saluto romano FOTO

Armine Harutyunyan fa ancora discutere. La modella armena scelta da Gucci, dopo essere stata insultata per il suo aspetto fisico, posta una foto con un finto saluto romano.

La posa scherzosa di Armine Harutyunyan davanti all’Altare della Patria, a Roma, scatena un nuovo dibattito social. Ma la sequenza fotografica della storia postata su Instagram svela la falsificazione. Non si tratta di un saluto romano.

Harutyunyan infatti si è fatta fotografare con un braccio alzato e l’altro teso verso il basso, una gamba sollevata come in un passo di danza. La scritta diceva: “Ave sunstroke”, cioè “ave colpo di sole” e le lettere che compongono la parola “Caesar”.

Per alcuni la prova che la modella fa il saluto fascista, una tesi smentita però da un’altra foto, sempre postata su Instagram che mostra la stessa posa da un’altra angolazione, dalla quale si vede bene che si tratta di un atteggiamento scherzoso, che nulla ha a che vedere con il saluto romano.

Gli insulti e il body shaming

Harutyunyan è stata anche insultata ed è stata al centro di discussione per il suo viso. Viso con i tratti tipici della popolazione armena. Alcuni sono arrivati a ipotizzare che la scelta di Gucci sia stata un’azzeccata mossa pubblicitaria. La foto della modella infatti sono state tra le più viste in rete.

“Una giovane indossatrice di 23 anni, Armine Harutyunyan, viene insultata perché per alcuni – troppi – il suo volto non sarebbe abbastanza bello per consentirle di fare il suo lavoro. Chi e cosa può definire la bellezza? Per me, ad esempio, la bellezza è nell’umanità e mi colpisce poterla vedere esprimersi in una molteplicità di forme, in tanti volti. E ritengo che ogni forma di stereotipo non solo la banalizzi ma sia causa di discriminazione”. Lo scrive su facebook la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti.

“Colpisce poi che per le donne, e solo per le donne, canoni estetici preconfezionati siano il criterio su cui si valuti il saper sfilare in passerella o saper fare giornalismo televisivo, saper vendere un prodotto, saper governare un’azienda o una città. Non accade mai al maschile, ma anche in questo per le donne c’è un trattamento diverso”, aggiunge. (Fonti Instagram e Repubblica).

 

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