Aylan, bimbo morto in mare. Veniva da Kobane, sognava Canada

ANKARA – Si chiamava Aylan, aveva 3 anni e fuggiva da Kobane, nel nord della Siria. Queste le poche notizie che si hanno sul corpicino restituito dal mare sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia e divenuto, suo malgrado, protagonista della foto simbolo della tragedia dei migranti. Aylan è morto annegato nelle acque turche insieme al fratellino Galip di appena 2 anni più grande di lui. Stava tentando di raggiungere il Canada insieme alla sua famiglia, ma a metà della prima traversata verso l’isola greca di Kos, la porta più vicina dell’Europa, il loro sogno si è infranto: nonostante il mare calmo, la barchetta di 6 metri su cui erano stipate 17 persone si è rovesciata.

A rivelare i dettagli strazianti della tragedia è stato un parlamentare canadese di nome Fin Donnelly. Ad attenderli in Canada c’era una zia, Teema Kurdi, che abita nell’area di Vancouver, nella Columbia Britannica. La donna aveva cercato di ottenere l’ingresso nel Paese per il piccolo Aylan, suo fratello e la loro mamma, ma la sua domanda era stata respinta dall’Ufficio immigrazione.

Sono ancora confuse le notizie riguardanti gli altri componenti della famiglia. Secondo quanto riportato dal quotidiano Ottawa Citizen, la zia canadese sarebbe stata contattata dal padre del bambino, sopravvissuto alla traversata, che l’ha informata della morte dei figli e della moglie. Mentre un attivista anti Isis di Raqqa, Abdalaziz Alhamza ha scritto su Twitter che la madre di Aylan e Galip starebbe bene, era ad Atene e ora è tornata sull’isola di Mytilene. Anche il suo terzo figlio starebbe bene. Si tratta però di informazioni che non sono verificate.

Intanto su Twitter sono circolate nuove foto del piccolo Aylan, quando era ancora vivo e sorridente accanto al fratellino Galip. Così come dovrebbe essere ricordato.

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