La benzina di nuovo sopra i 2 euro al litro. Torna l’incubo dell’estate (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Il prezzo della benzina torna a toccare la soglia psicologica dei 2 euro al litro. Torna l’incubo della scorsa estate, quando per la prima volta fu infranto il “tabù” dei due euro al litro per la verde servita, con il picco di 2,088 raggiunto all’inizio di settembre lungo la Genova-Savona. Oggi succede poco più su, sulla Torino-Piacenza, dove il gestore della Shell di Tortona, in provincia di Alessandria, non ha scioperato ma ha adeguato i prezzi a quelli che “mi indica la compagnia”. Qui la verde servita costa la bellezza di due euro e quattordici, nel giorno in cui tutti scioperano e gli affari sono certi.

Per il momento sembra un caso isolato ma già arrivano le prime segnalazioni di altri distributori in Trentino-Alto Adige, Liguria ed Emilia-Romagna che hanno fissato i prezzi a ridosso di quella soglia, ad appena un centesimo di distanza.

Prezzi decisamente superiori a quelli registrati da Quotidiano Energia che stima per la benzina un livello medio di 1,839 euro mentre i distributori no logo scendono a quota 1,72. Secondo il giornale online Staffetta Quotidiana, invece, il costo medio per gli automobilisti di un litro di verde si attesta a 1,853 euro, mentre quello di un litro di gasolio è a 1,748 euro. Ma alla Shell di Tortona si è superata ogni immaginazione. Se la verde è venduta a 2,014, il  diesel costa 1,890.

Intanto gli impianti sono di nuovo aperti dalle 6 di questa mattina, 18 luglio, su autostrade, bretelle e raccordi. I sindacati dei benzinai hanno deciso di sospendere l’agitazione, inizialmente indetta fino a venerdì mattina, dopo l’intervento dell’Autorità garante degli scioperi che, convocate le compagnie petrolifere e strappato un impegno a riallacciare i rapporti con i gestori, ha chiesto anche alle organizzazioni un atto di buona volontà.

Lo sciopero iniziato alle 22.00 di martedì sera, con un’adesione che secondo i sindacati ha raggiunto il 90%, si è dunque concluso. Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Anisa-Confcommercio hanno infatti particolarmente apprezzato l’impegno del Garante che, ai loro occhi, ha ”supplito all’inerzia del governo” e ha spostato su di sé ”l’incombenza di costringere i petrolieri e i concessionari ai negoziati”.

Gli incontri al Ministero dello Sviluppo economico delle scorse settimane non erano infatti riusciti a ridurre la distanza tra compagnie e benzinai, inasprendo anzi gli animi e portando i gestori a confermare l’agitazione. Solo la discesa in campo del Garante, Roberto Alesse, ha invece dato forza alle organizzazioni che ora, a fronte del ritiro dello sciopero, chiedono ”che gli impegni dichiarati siano questa volta convertiti immediatamente in fatti concreti sia sul piano economico sia su quello contrattuale, a cominciare dal subitaneo ritiro delle lettere di disdetta dei contratti inviate in questi giorni dalla compagnie ai gestori”.

Nonostante le accuse dei sindacati di categoria, sul fronte prezzi intanto il governo aumenta il suo pressing sulle compagnie. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, le ha convocate al Mise il prossimo 25 luglio, alla vigilia dunque del primo grande esodo estivo. In un mercato libero, gli strumenti a disposizione non sono molti, ma, ha spiegato il ministro, ”cercheremo in tutti i modi, raggiungendo un’intesa e con la moral suasion, di mantenere il prezzo dei carburanti più basso possibile”. ”Viviamo in una società in cui c’è mercato. Dobbiamo verificare che il comportamento dei petrolieri – ha aggiunto – si allinei al comportamento degli altri produttori di petrolio e distributori di carburanti europei”.

La benzina torna sopra i 2 euro al litro.

(Foto Lapresse)