Bimbo autistico, il triste questionario a scuola: “Quanto amici hai?”. Lui: “Nessuno”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2016 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – “Quanti amici hai?”, chiede il questionario della scuola ai suoi allievi in una scuola del New Jersey. La risposta di un bimbo autistico di 11 anni è “nessuno“. Una risposta che ferisce il padre, Bob Cornelius, che decide di pubblicare su Facebook il suo sfogo. Il papà del bambino non è arrabbiato, ma sicuramente intristito. Il figlio percepisce di essere escluso dai suoi compagni di scuola e di non avere nemmeno un amico, e si dice triste per il fatto di dover suscitare compassione per trovare dei compagni di gioco al bambino, così decide di invitare i genitori ad aiutare i propri figli a diventare empatici e a comprendere meglio gli altri.

Un invito alla sensibilità, questa la riflessione di Bob Cornelius su Facebook, che parlando del suo bimbo scrive:

“Christopher non è figlio unico, ha un fratello più piccolo che invita sempre gli amichetti a dormire. “Papà posso invitare anche io qualcuno? chiede l’11enne ogni tanto e quando Bob gli chiede “Chi?”, lui scuote le braccia e non risponde. Perché non ha amici. Non ha mai avuto un amico. Ho scritto questo post spinto dalla parola “Nessuno”, ma le poche lettere che la compongono pesano, tanto. E conosco mio figlio: so che essere escluso lo fa sentire solo, lo fa intristire”.

Accettare la diversità, soprattutto tra i bambini, non è facile, spiega Bob, ben conscio che a causa dell’autismo a volte il figlio Christopher ha delle reazioni esagerate e bisogno di particolari attenzioni:

“I compagni di mio figlio non sono mai stati crudeli con lui, però l’hanno escluso. E, francamente, li capisco. Anche loro hanno disturbi, ma non come Christopher”.

L’invito allora è rivolto ai genitori dei bambini, affinché siano in grado di sensibilizzare i loro figli anche nei confronti di un bimbo come Christopher:

“Per la prima volta ve lo chiedo per favore, qui su Facebook. Insegnate ai vostri figli l’empatia e a includete chi è diverso da loro. Non lo dico solo per coloro che hanno disturbi diagnosticati, ma per ogni singolo bambino”.

Un messaggio, uno sfogo che Bob ha affidato al social network e che non è rimasto inascoltato. In migliaia hanno condiviso il suo post pubblicato su Facebook e lo hanno commentato affinché Christopher si sentisse un po’ meno solo ed emarginato.