Mondiali 2014, nuove proteste in Brasile: cortei in diverse città (foto)

RIO DE JANEIRO – Ancora scontri e violenze in Brasile durante le manifestazioni convocate dai movimenti sociali contro i Mondiali, a meno di un mese dal calcio d’inizio. Mentre la presidente Dilma Rousseff decide di cavalcare l’onda del malcontento popolare contro la Fifa e definisce ”un peso” i suoi massimi esponenti, Joseph Blatter e Jerome Valcke.

Quest’ultimo reo di aver definito ”un inferno” la burocrazia brasiliana con i suoi ”tre livelli di governo”. Una schermaglia, quella tra Dilma e la Fifa, che va avanti da mesi e unisce l’evidente scontro di civiltà tra puntualità svizzera e cultura dell’ultimo minuto brasiliana e il tentativo di scaricare tutte le responsabilità delle spese faraoniche sulla Fifa in vista delle elezioni del prossimo ottobre, in cui la presidente si gioca la rielezione. La ‘Giornata contro i Mondiali’, che era stata definita dal movimento una sorta di prova generale in vista dell’inizio della Coppa del mondo, ha avuto comunque un’adesione molto al di sotto delle aspettative. Tanto da far tirare un sospiro di sollievo a Dilma, si è affrettata a definirla ”un fallimento”.

Il governo ha comunque annunciato che manterrà alta la guardia, soprattutto nelle 12 città che ospiteranno gli incontri. Circa 10 mila persone – secondo la polizia – hanno risposto alla convocazione effettuata dal movimento attraverso Facebook, come avvenne per le oceaniche manifestazioni di protesta del giugno 2013, in occasione della Confederations cup, che portarono in strada milioni di brasiliani in tutto il Paese. Cortei si sono svolti a San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Brasilia e Manaus.

I manifestanti hanno esposto striscioni contro la Fifa (‘Fifa terrorista’, ‘Fifa tornatene in Svizzera’) e contro il governo (‘Vogliamo scuole e ospedali non stadi’, ‘Non vogliamo la Coppa, vogliamo la casa’). A San Paolo, alcuni manifestanti hanno sfilato con le foto dei nove operai morti nei cantieri degli stadi. I manifestanti hanno anche solidarizzato con le proteste di altre categorie che in questi giorni stanno scioperando in diverse citta’ del Paese: insegnanti, autisti del trasporto pubblico e metalmeccanici. Nutrito anche il corteo del Movimento lavoratori senzatetto (Mtst), che a Brasilia ha tentato di occupare la sede di una società immobiliare proprietaria del nuovo stadio ‘Mane’ Garrincha’.

Gli scontri sono scoppiati a tarda sera nel centro di San Paolo, quando alcune decine di ‘Black bloc’ con il volto coperto da maschere e passamontagna hanno cominciato a sfondare le vetrine e a saccheggiare i negozi. Scontri si sono verificati anche nei pressi dello stadio Itaquerao, che il 12 giugno ospiterà la partita inaugurale dei Mondiali, quando un gruppo di ultra’ del Corinthians ha incendiato pneumatici e lanciato pietre e bottiglie contro gli agenti. La polizia ha risposto sparando candelotti di gas lacrimogeno. Negli incidenti sono rimasti feriti un agente, due fotografi ed un manifestante. Una decina di giovani sono stati arrestati perche’ trovati in possesso di martelli e bombe molotov. Alcune fonti hanno parlato di oltre 200 arresti ma la polizia ha precisato che si è trattato di persone fermate e poi rilasciate. Nella giornata di proteste, Dilma ha rivolto un appello alla popolazione affinché sia ospitale con i tifosi stranieri.

”L’ospitalità fa parte della cultura del popolo brasiliano. Facciamo in modo che gli stranieri portino a casa un ricordo di noi come di un popolo allegro ed ospitale”, ha detto. Il leader del Movimento dei lavoratori senzatetto (Mtst), Guilherme Boulous, ha intanto denunciato tentativi di strumentalizzazione elettorale delle manifestazioni. Opinione condivisa dall’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, secondo il quale i Mondiali ”si sono trasformati in un terreno di feroce lotta politica ed elettorale”.

(Foto Ansa)

 

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