BRASILIA – Continua ancora la protesta di massa in Brasile, e il bilancio degli scontri di giovedì sera registra il primo morto dopo 10 giorni di manifestazioni a Ribeirao Preto, a 330 km da San Paolo. La vittima, secondo la polizia, sarebbe stata investita da un’auto durante una dimostrazione. Un milione di persone ha invaso le strade di tutte le principali città: la sola Rio de Janeiro ha visto marciare almeno 300 mila persone. Nella serata di venerdì, gruppi di manifestanti hanno saccheggiato i negozi nella zona ovest di Rio. Altri manifestanti hanno bloccato l’autostrada ‘Presidente Dutra’, che collega San Paolo con Rio de Janeiro, all’altezza di Guarulhos, vicino l’aeroporto internazionale della capitale paulista.
Ma sono state le dimostrazioni a Brasilia a preoccupare le autorità, al punto da spingere la presidente Dilma Rousseff ad annullare la visita in programma in Giappone.
Circa 30 mila manifestanti hanno occupato l’enorme Esplanada dos Ministerios nella capitale: la polizia ha formato un cordone per impedire ai dimostranti di salire sul tetto del Congresso, come era avvenuto nei giorni scorsi, e ulteriori misure di sicurezza hanno protetto il palazzo presidenziale. Alcuni manifestanti hanno però attaccato il ministero degli Esteri, distruggendo una delle vetrate dell’ingresso dell’edificio, uno dei simboli della città ideata dall’architetto Oscar Niemeyer. Drappelli di contestatori hanno bersagliato con pietre e bottiglie gli agenti in assetto anti-sommossa: la polizia ha risposto con un fitto lancio di lacrimogeni e ripetute cariche.
Momenti di tensione anche a Salvador de Bahia, con scontri tra polizia e una parte dei circa 20 mila manifestanti: feriti un poliziotto e un dimostrante, raggiunto da un proiettile di gomma. La protesta mostra di non accontentarsi del primo concreto successo ottenuto, con lo stop all’aumento del prezzo dei biglietti di bus e metropolitana nelle principali città che aveva innescato la rivolta una settimana fa. Un movimento del tutto insolito nel Paese di 194 milioni di abitanti, che da oltre 20 anni non registrava manifestazioni di massa e che ha colto di sorpresa autorità e osservatori.
(Foto Ap/LaPresse)