Brasile, proteste in 11 città contro i Mondiali. A Rio auto incendiate (foto, video)

BRASILIA – I brasiliani scendono in piazza contro la corruzione e le spese folli per la Confederations Cup, cominciata sabato 15 giugno, i mondiali di calcio 2014. Le manifestazioni in molte città del Paese da critiche all’aumento dei prezzi dei mezzi di trasporto pubblico si sono trasformate in accuse, anche violente, al governo della presidenta Dilma Rousseff. Sono culminate nella notte tra il 17 e il 18 giugno, quando un gruppo di manifestanti è riuscito a forzare il cordone di polizia e a salire sul tetto del parlamento di Brasilia, gridando che ”le manifestazioni pacifiche sono legittime” e che ”è prerogativa dei giovani manifestare”. Anche in questo caso, come in Turchia e nelle primavere arabe, la maggior parte dei manifestanti erano studenti che si erano dati appuntamento sui social network.

La presidenta Rousseff è stata sonoramente contestata sabato scorso nello stadio di Brasilia durante la cerimonia inaugurale della Confederations Cup. Il movimento ‘Copa pra quem’ (‘Il mondiale per chi?’) accusa il governo federale di aver sfrattato migliaia di famiglie per far posto a parcheggi e nuove strutture che ospiteranno i tifosi di tutto il mondo in occasione dei Mondiali di calcio del prossimo anno.

Ma le proteste hanno attraversato almeno undici città del Paese. Nate pacifiche, sono sfociate in scontri a Rio de Janeiro e Belo Horizonte, dove si è disputata la partita di calcio Nigeria-Tahiti della Confederations.

La manifestazione più imponente si è svolta a San Paolo, dove giovedì 13 giugno ci sono stati duri scontri con la polizia militare: oltre 100mila persone hanno sfilato pacificamente in diversi cortei, bloccando la circolazione della megalopoli.

Scontri anche nel centro di Rio, dove un gruppo di manifestanti ha lanciato bombe carta contro la polizia, che ha risposto sparando candelotti di gas lacrimogeno e pallottole di gomma. Sono state incendiate auto in sosta e cassonetti della spazzatura. Due agenti sono rimasti feriti e una decina di manifestanti sono stati arrestati.

A Rio, dove anche due giorni fa si sono registrati incidenti nella zona attigua allo stadio Maracanà prima dell’inizio della partita Italia-Messico, almeno 40 mila persone (secondo la polizia) hanno invaso le strade del centro per concentrarsi davanti al parlamento locale.

In tutte le città i giovani indossano fasce con la scritta  ‘La rivolta dell’aceto’: i manifestanti usano infatti l’aceto per tentare di mitigare gli effetti del gas lacrimogeno lanciato dalla polizia militare.

Il segretario generale della presidenza brasiliana, Gilberto Carvalho, ha detto che il governo e la presidente Rousseff sono ”preoccupati” per le manifestazioni che si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutto il Brasile. Carvalho ha detto che il governo dialogherà con i movimenti di protesta ma non ”rinuncerà a garantire l’ordine e a far rispettare la legge”.

(Foto LaPresse)

Gestione cookie