Brasile, rogo discoteca: arrestati 2 proprietari e 2 musicisti. Foto funerali

RIO DE JANEIRO – Omicidio colposo: è questa la principale accusa formulata dal pubblico ministero contro due titolari e due musicisti della discoteca Kiss di Santa Maria, nel sud del Brasile, dove, nella notte tra sabato e domenica, sono morti oltre 230 giovani tra cui 19 di antiche origini italiane.

I quattro sono stati fermati mentre gli inquirenti stanno cercando di stabilire se sia stata l’accensione di un fuoco d’artificio da parte del cantante del gruppo ‘Gurizada Fandangueira’, che si stava esibendo sul palcoscenico al momento della tragedia, a scatenare il rogo che ha anche ferito oltre cento ragazzi, molti dei quali in pericolo di vita.

Nella mattinata di lunedì 28 gennaio sono scattati i primi tre arresti: in manette sono finiti due musicisti (tra cui lo stesso ‘vocalist’) e uno dei proprietari del nightclub, Elissandro Callegaro Spohr. Mauro Hoffmann, socio maggioritario del locale, è stato arrestato poche ore dopo.

Le autorità di fronte allo shock che una tragedia di queste proporzioni ha provocato in tutto il paese, sono determinate a ricorrere al carcere preventivo, mentre il governatore del Rio Grande do Sul, Tarso Genro, ha invocato ”indagini rigorose”. I titolari del locale (sarebbero quattro, secondo fonti giornalistiche) negano le imputazioni: in un comunicato diffuso dai loro avvocati hanno definito la catastrofe una ”fatalità” e ribadito che tutto nella discoteca era ”regolare”. I vigili del fuoco affermano invece che i permessi erano scaduti dallo scorso agosto.

Ad alimentare sospetti e polemiche la misteriosa scomparsa delle immagini delle telecamere a circuito chiuso, che avrebbero potuto fornire un prezioso aiuto al lavoro degli inquirenti. In attesa delle risposte che arriveranno dalla giustizia, continuano gli addiia Santa Maria, città conosciuta per il suo polo universitario. Decine di funerali sono stati celebrati simultaneamente e in città, a partire da lunedì 28, non c’erano più bare, né corone di fiori. I parenti di molti ragazzi hanno quindi dovuto comprarle nei municipi vicini.

L’ultimi riconoscimenti confermano a 231 i cadaveri finora confermati. Ma cresce anche l’ansia per i superstiti ricoverati negli ospedali: un’ottantina, secondo il ministro della Salute Alexandre Padilha, si trovano in ”gravi condizioni”. La maggioranza, dicono i medici, sono stati intossicati dall’inalazione del fumo seguito all’incendio, e non è escluso che il bilancio del disastro possa aggravarsi.

Le foto dal luogo della tragedia (Ap/LaPresse)

 

 

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