Caravaggio (Bergamo): sterco sui banchetti di Pro Vita & Famiglia FOTO Per loro "avvertimento mafioso" Caravaggio (Bergamo): sterco sui banchetti di Pro Vita & Famiglia FOTO Per loro "avvertimento mafioso"

Caravaggio (Bergamo): sterco sui banchetti di Pro Vita & Famiglia FOTO Per loro “avvertimento mafioso”

Sterco sui banchetti di Pro Vita & Famiglia a Caravaggio, provincia di Bergamo. La notizia è stata riferita da Barbara Mazzali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, esprimendo solidarietà ai militanti del movimento.

“Se fosse successo ai manifestanti delle organizzazioni abortiste avremmo assistito – scrive Mazzali – all’indignazione generale, alle interrogazioni parlamentari e ai girotondi delle Boldrini. Ma succede ai Pro Vita e quindi tutto passa come normale dissenso. Le regole contro l’odio e contro chi la pensa in modo diverso sono a senso unico? Gli organizzatori dei banchetti hanno ripulito tutto e hanno continuato la loro giornata di sensibilizzazione, mettendoci la passione che li contraddistingue. A loro va il mio incoraggiamento e la mia solidarietà”. Sulla sua pagina Facebook, il Movimento ha postato l’immagine del banchetto imbrattato.

ProVita protesta per lo sterco sui banchetti a Caravaggio (Bergamo)

“Chiediamo ai buonissimi e angelici progressisti, come la Cirinnà, Boldrini, Zan & compagni, se è normale imbrattare con sterco il banchetto di Pro Vita & Famiglia che sostiene il diritto universale alla Vita di ogni bambino, durante la giornata nazionale per la Vita, tra l’altro allestito con un’immagine dolcissima di un neonato?”. E’ quanto dichiara Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

Pro Vita parla di “avvertimento mafioso” a Caravaggio

A Caravaggio dove un gruppetto di ragazze ha lanciato del letame su un banchetto di Pro Vita. “Condannerete questa vergognosa azione – aggiunge Brandi -? Questa non è solo inciviltà. E’ molto di più. E’ un avvertimento mafioso che nega non solo la democrazia, la libertà di pensiero e di opinione ma proprio il diritto a esistere”.

“Non perderemo né il coraggio di denunciare tali oscenità, né quello di ribadire che sopprimere un bambino nel grembo della mamma è uccidere una persona umana – aggiunge Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia -. Se fosse accaduto a parti inverse tra l’altro, lo avreste saputo tutti, grazie ai telegiornali e ai media asserviti al pensiero unico. Invece noi ci troviamo da soli a fronteggiare ogni giorno imbrattamenti sui nostri manifesti, insulti, attacchi ai nostri camion vela e ogni genere di aggressioni. Non facciamo parte di nessuna lobby forte perciò la ‘prolifefobia’ non ha l’appeal mediatico dell’omotransfobia. Ma noi non molleremo”. 

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