MILANO – Ha confessato, Carlo Lissi: ha ucciso lui la moglie e i due figli nella villetta di famiglia alle porte di Milano. Lo ha fatto perché amava un’altra donna anche se una relazione non c’era. Un sentimento non ricambiato, evidentemente. Nessuna lite sabato sera, nessuna resa dei conti, nessuna confessione di un’altra relazione. Nella villetta di Motta Visconti è stata una serata apparentemente normale: Carlo Lissi quella sera ha fatto l’amore con la moglie, i bambini erano già a letto, dopo poco la Nazionale di calcio avrebbe giocato con l’Inghilterra.
Lui in biancheria intima, lei guarda serena la tv sul divano. Lissi si alza, prende un coltello in cucina e uccide tutti, uno dopo l’altro: moglie, figlia, figlio. Domenica notte ha confessato: amava un’altra donna, una collega, e considerava la moglie un ostacolo alla sua felicità. Dopo essere stato ascoltato più volte Carlo Lissi ha confessato: ha ucciso Maria Cristina Omes, la moglie, e i figli Gabriele e Giulia.
Sembra un brusco ritorno alla realtà quello di Lissi, che dopo aver simulato una rapina e chiamato le forze dell’ordine, sabato notte, dopo 24 ore ha confessato tutto, ha anche fatto ritrovare l’arma: un coltello buttato in un tombino, già recuperato. E ha detto: “Voglio il massimo della pena”. Maria Cristina è stata uccisa nella notte tra sabato e domenica, il marito aveva in un primo momento raccontato di aver trovato in casa la famiglia uccisa a coltellate dopo aver passato la serata a vedere la partita della Nazionale con amici. Partita finita intorno alle 2 di notte, quando lui dice di essere rientrato.
La moglie e i figli Giulia e Gabriele, 4 anni e 20 mesi, erano stati accoltellati a morte. La donna in soggiorno, la figlia nella cameretta, il piccolo nel lettone di mamma e papà. Nel racconto di Lissi sono subito emerse alcune incongruenze, un rapporto tra marito e moglie non sereno. Tutto questo ha spinto gli inquirenti a fermare Lissi, poi la tremenda confessione.
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