ROMA – “Marino dimettiti! Elezioni subito!”: Casapound protesta contro il sindaco di Roma Ignazio Marino con fumogeni, striscioni e cori sotto il Campidoglio. Alcune decine di manifestanti hanno più volte urlato “Mafia, degrado, immigrazione questi i nemici della nazione”. Dopo aver affisso in tutti i quartieri di Roma, nella notte, lo striscione portato anche sotto la sede del Comune che invitava il sindaco alle dimissioni, Casapound ha indicato nel sindaco, nel Pd e nelle cooperative i colpevoli del pesante quadro di corruzione venuto fuori dall’inchiesta sul “Mondo di Mezzo”.
Inchiesta nella quale sono coinvolti in gran parte personaggi di segno politico opposto: l’ex sindaco Gianni Alemanno, uomini del suo staff, estremisti di destra, vecchi e nuovi neofascisti. Questo il comunicato di Casapound:
“Le recenti inchieste hanno mostrato oltre ogni ragionevole dubbio come l’attuale giunta fosse legata al sistema criminale che ha condizionato la vita della capitale negli ultimi anni. Dopo aver provato a dissociarsi dai personaggi chiave dell’inchiesta, Marino è stato inchiodato da una serie di foto che parlano chiaro.
Il Pd romano ha avuto un ruolo chiave in quel meccanismo delinquenziale basato sul business dell’accoglienza e sugli affari sporchi delle cooperative rosse, tant’è che Renzi ha ritenuto di doverlo commissariare. A maggior ragione va allora sciolta una giunta che già prima dei recenti scandali aveva dimostrato tutta la sua inettitudine”. CasaPound chiede di conseguenza “le dimissioni immediate del sindaco e il ritorno alle urne, messaggio che faremo arrivare direttamente a Marino nella nostra manifestazione”.
A prendere la parola è Davide di Stefano, fratello di Simone e assistente all’Europarlamento di Mario Borghezio: “Il comune va sciolto e si deve andare ad elezioni, è una situazione vergognosa dove è emerso questo sistema, questo malaffare che riguarda in particolare i centri d’accoglienza e i campi rom. È una situazione a delinquere bipartisan, una mafia trasversale. Noi siamo qui per dimostrare che su 100 indagati zero sono di Casapound”.