ROMA – Una cascata d’acqua rossa, una cascata d’acqua sporca di batteri proveniente da un serbatoio sotterraneo sepolto nel ghiacciaio Taylor, in Antartide. L’hanno già soprannominata la cascata di sangue per il suo colore rosso. Scoperta nel 1911 da un esploratore australiano, Griffith Taylor, la cascata secondo gli scienziati si sarebbe formata circa 5mila anni fa, prima dell’era glaciale. Una crepa nel ghiacciaio avrebbe poi permesso la fuoriuscita della cascata, esponendo così il ferro presente nell’acqua all’ossigeno e trasformandolo in ruggine.
Il ferro, responsabile della colorazione della cascata, è un prodotto del metabolismo di questi microbi.
“Il colore rosso dipende dalla presenza di ferro, uno dei prodotti metabolici dei microbi. Quando l’acqua raggiunge la superficie, il ferro reagisce con l’ossigeno, che lo ossida”, afferma Ariel Anbar, che ha fatto parte del team di ricercatori guidati da Jill Mikucki del Dartmouth College, analizzando i campioni della cascata.
“Se c’è vita al di sotto di questo ghiacciaio, chi dice che non ci possa esserci anche sotto la calotta polare di Marte o quella di Europa, uno dei satelliti naturali di Giove?”, si chiede Jill Mikucki. Secondo i ricercatori, infatti, le stesse condizioni potrebbero trovarsi anche su altri pianeti, cosa che rende questo ambiente un prezioso laboratorio naturale per effettuare nuove ricerche e studi.
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