PARIGI – Se il piccolo Aylan Kurdi fosse sopravvissuto al naufragio del barcone che dalla Siria lo portava in Europa, che adulto sarebbe stato? A rispondere è una vignetta satirica, e razzista, di Charlie Hebdo: uno dei molestatori della notte di Capodanno a Colonia. Nella vignetta il bimbo, la cui foto ha sconvolto il mondo, viene rappresentato in versione adulta, col naso dalle fattezze di quello di un maiale, mentre rincorre una donna tedesca cercando di molestarla. La vignetta è stata condannata dai critici, che l’hanno definita priva di tatto, razzista e disgustosa.
Il Daily Mail scrive che il magazine satirico francese Charlie Hebdo ha iniziato a interessarsi al piccolo Aylan, il bimbo e rifugiato siriano morto sulle coste di Bodrum nel viaggio della speranza verso l’Europa, fin dalla pubblicazione della foto del suo corpicino privo di vita lo scorso settembre. Le vignette del magazine satirico da allora sono state molte e stavolta i suoi disegnatori hanno superato il limite.
Il bimbo siriano era musulmano e i vignettisti lo hanno ritratto come un uomo ormai adulto, somigliante ad un maiale e intento a molestare le donne nella notte di Capodanno a Colonia, in Germania, che fuggono spaventate. Il magazine scrive che la vignetta non voleva ironizzare sul bimbo morto, ma prende di mira gli islamofobici e tutti coloro che odiano gli immigrati, ma non tutti hanno colto il senso.
Nonostante il piccolo Aylan non fosse il destinatario della satira dei fumettisti francesi, la vignetta è ritenuta razzista e sembra una immagine pregna di odio. Gli utenti di Twitter l’hanno fortemente criticata e sono arrivato a comparare Charlie Hebdo al magazine nazista Der Stumer, che derideva gli ebrei durante l’Olocausto negli anni Trenta. I commenti, dunque, non sono mancati e c’è chi scrive:
“Tutte le persone che lavorano a Charlie Hebdo sono alcune delle più bigotte e razziste nel mondo”. E ancora: “Charlie Hebdo sta lasciando la sua natura di sinistra e anti-razzista, onestà”.
La controversa vignetta è stata pubblicata nel giorno del primo anniversario dall’attacco terroristico di al Qaeda in cui sono morte 11 persone, tra fumettisti e personale del magazine. L’attentato aveva scatenato la solidarietà mondiale al grido di “Je suis Charlie”, solidarietà che ha iniziato a raffreddarsi anche quando il magazine ha iniziato a pubblicare vignette su Aylan, come quella in cui il piccolo è ritratto vicino ad una pubblicità di McDonald’s accompagnato dalla didascalia “Così vicino”.