ROMA – Chico Forti (all’anagrafe Enrico Forti) è un italiano detenuto negli Stati Uniti da 16 anni, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’australiano Dale Pike, del quale si è sempre dichiarato innocente. Il Parlamento italiano con un “sì” unanime ha impegnato il governo a farsi valere in tutte le sedi per tutelare il diritto di Forti a un giusto processo. Il che non significa ad essere assolto “in quanto italiano” ma a non essere condannato sulla base di prove scarse o inesistenti.
Per la sua innocenza si sono schierati Jovanotti, Fiorello, Claudio Cecchetto, Red Ronnie. E sulla sua condanna chi lo ritiene innocente proietta l’ombra del delitto di Gianni Versace, sul quale Forti aveva girato un documentario di contro-inchiesta, “Il sorriso della Medusa”, nel quale aveva messo in discussione la ricostruzione fatta dalla polizia e dalla procura di Miami sull’assassinio dello stilista e sul suicidio del suo presunto killer, Andrew Phillip Cunanan.
Perché Chico Forti protesta la sua innocenza, e perché si è creato un fronte di “innocentisti”? Facciamo un passo indietro. Forti è nato a Trento l’8 febbraio 1959. Nella sua multiforme vita è stato campione di windsurf, pioniere di sport estremi, campione di catamarano, campione di quiz a Telemike, produttore televisivo, immobiliarista. Con un gruzzolo (80 mila dollari) racimolato fra i quiz e i premi vinti col windsurf, Forti sbarca a Miami nel 1992. Qui sposa Heather Crane, ex miss America, dalla quale avrà tre figli.
Forti aveva sfruttato la sua esperienza nel windsurf e negli sport estremi per produrre programmi tv sul windsurf e sugli sport estremi. Vulcanico e iperattivo, è uno di quelli che – se va in America – trova l’America. In un rutilante susseguirsi di avventure imprenditoriali, prende casa a Williams Island, zona vip di Miami. E qui fiuta un business: comprare, con una caparra pari al 10% del valore, appartamenti in cattive condizioni, pignorati in seguito a fallimenti, o in mano a proprietari che non possono più mantenerne gli alti costi. Forti, ottenendo dalle banche mutui ipotecari, paga il restante 90% e ristruttura le case (o ville) con finiture extra lusso. Poi li riaffitta a canoni alti o li rivende guadagnando sulla differenza. Un’attività immobiliare ufficiosa, perché l’italiano non ha il patentino per esercitarla.
A Williams Island le cose vanno a gonfie vele, finché non conosce un istruttore di tennis tedesco, Thomas Knott, che in realtà è un truffatore condannato a 6 anni di reclusione in Germania e scappato negli Stati Uniti nel 1996. Amico di Knott è Anthony Pike, inglese e proprietario del Pikes Hotel a Ibiza, un albergo famoso, simbolo dell’edonismo anni 80: sfondo del videoclip Club Tropicana degli Wham! e teatro della festa di Freddie Mercury per i suoi 41 anni (1987) passata alla storia dei party come una riedizione eighties del Satyricon. Pike è malato di Aids e gli affari non gli vanno benissimo. Quindi Knott prospetta a Forti un affare: comprare l’albergo di Pike a un prezzo stracciato. E qui la versione dei fatti degli innocentisti e quella emersa dalla sentenza che ha condannato l’italiano iniziano a divergere nettamente. Ma prima facciamo un piccolo passo indietro.
Che c’entra il caso Chico Forti con il caso di Gianni Versace? Forti commissionò delle indagini all’investigatore Gary Schiaffo (poliziotto a pochi mesi dalla pensione) sull’assassinio dello stilista calabrese (Miami, 15 luglio 1997) e sulla fine misteriosa del suo killer, Andrew Phillip Cunanan, trovato morto in una house boat, otto giorni dopo l’omicidio di Versace, per un apparente suicidio. Tutto inizia con una proposta del solito Thomas Knott: comprare i diritti per la diffusione delle immagini della house boat. Forti rilancia e produce un documentario, “Il sorriso della Medusa”, in cui mette in discussione tutta la ricostruzione del delitto Versace e della fine di Cunanan fatta dalla polizia americana. Il documentario viene trasmesso in Francia su TF1 e in Italia su Raitre.
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GUARDA “IL SORRISO DELLA MEDUSA”
Report TV (1/ 5) by Chico Forti – Versace, Cunanan. Miami
Report TV (2/ 5) by Chico Forti – Versace, Cunanan. Miami
Report TV (3 / 5) by Chico Forti – Versace, Cunanan. Miami
Report TV (4 / 5) by Chico Forti – Versace, Cunanan. Miami
Report TV (5 / 5) by Chico Forti Versace, Cunanan. Miami
In questo documentario, che in Italia è stato trasmesso tre mesi prima dell’assassinio di Dale Pike e del conseguente arresto di Forti, gli innocentisti vedono una delle ragioni per cui l’ex campione di windsurf avrebbe subito un processo sbrigativo e sommario.
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