NICOSIA – Cipro, 28 marzo: guardie armate davanti alle filiali delle banche perché oggi riaprono gli sportelli. Dopo 12 giorni, perché nel panico della crisi finanziaria bisognava impedire la fuga dei capitali, dopo l’imposizione di un prelievo forzoso dai conti correnti superiori a 100 mila euro. Per questo, il ritorno alla normalità sarà graduale: dalle 12 alle 18 riaprono gli sportelli ma con fortissime limitazioni all’uso del contante, misure che dureranno almeno 7 giorni (ultima decisione della Commissione europea) per essere quasi sicuramente prorogate per altre settimane.Arrivano i miliardi dall’Europa. Ieri sera, intanto, sono arrivati a Cipro dall’Europa quattro container contenenti in tutto 5 miliardi di euro in contanti per garantire liquidità alle banche locali. Caricati su grossi autocarri, i container sono stati trasferiti dall’aeroporto di Larnaca alla sede della Banca Centrale nella capitale con una scorta lunga 200 metri di blindati, motociclisti della polizia e agenti armati sorvegliati a vista dall’alto da elicotteri delle forze dell’ordine. La Borsa di Cipro, invece, resterà chiusa almeno fino all’inizio della settimana prossima, martedì, in coincidenza con la fine della pasqua cattolica.
Stretta sul contante. A partire da oggi, con la riapertura delle banche e le misure contro la fuga di capitali adottate dal governo, i ciprioti potranno prelevare in contanti un massimo di 300 euro al giorno ai loro conti sia con le carte di credito che con gli assegni. Per chi si reca all’estero il limite è di 3000 mila euro a viaggio per persona.
Divieto di circolazione assegni. Gli assegni non possono essere depositati sull’isola ma solo depositati su conti correnti. Alle imprese sarà consentito l’uso di questo mezzo di pagamento con più ampiezza.
Carte di credito. Nessun limite alle carte credito/debito all’interno del paese. All’estero il tetto viene fissato a 5 mila euro al mese.
Depositi a termine. I conti vincolati non possono essere toccati prima della scadenza.
Imprese. Potranno sforare i limiti per pagare fornitori o servizi, ma dovranno esibire giustificativi con apposita documentazione.
Il precedente negativo per l’Europa. La libera mobilità dei capitali all’interno dell’Europa è stato un principio inderogabile, un valore non negoziabile. La crisi finanziaria è stata mal gestita al punto che si è dovuto introdurre vincoli ai movimenti di capitali che in una unione monetaria suonano come un’aberrazione logica mai concepita. Ora a Cipro si sperimenta una soluzione davvero inedita: l’imposizione di controlli sul trasferimento di denaro in una economia che non ha una valuta propria. Si tratta di una mossa disperata per impedire che una fuga generalizzata di capitali destabilizzi definitivamente il sistema finanziario. In altri paesi la mossa è servita per difendersi dalla svalutazione, come in Argentina, in Islanda o nei paesi asiatici (a cavallo tra anni 80 e 90). In Asia le misure preventive durarono circa sei mesi. In Islanda sono ancora in vigore dopo 5 anni.
(Foto LaPresse)
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