Terremoto, concerto per l’Emilia: 160mila per i 13 big sul palco

(Foto Ansa)

REGGIO EMILIA – Al Campovolo l’Italia ha dimostrato all’Emilia quanto le vuol bene. Tredici big della canzone uniti sotto l’unica bandiera di ‘Italia Loves Emilia’ hanno voluto esibirsi gratis per raccogliere fondi e aiutare un pezzo di paese messo in ginocchio dal terremoto a maggio. In 150.832 hanno risposto. Solo con i biglietti sono stati raccolti 3,75 milioni di euro. Ma c’e’ anche la pay per view che Sky ha messo a disposizione e i cui proventi andranno tutti ai terremotati. E poi i gadget, il merchandising. I conti, hanno spiegato gli organizzatori, si chiuderanno a dicembre.

Ad aprire il concertone Zucchero con un ospite straniero, il virtuosista Jeff Beck, poi Nomadi, Giorgia, Tiziano Ferro, Fiorella

Mannoia, Renato Zero, Negramaro, Elisa, Claudio Baglioni, Litfiba, Biagio Antonacci, Jovanotti, Ligabue, dal cui post, pochi giorni la terribile scossa del 29 maggio, tutto ha preso il via. Mancava Laura Pausini, costretta al forfait da una buona notizia (aspetta un bebe’), ma da tutti i suoi colleghi considerata parta integrante del progetto, perche’ tanto ha contribuito a costruirlo. Non c’era Vasco Rossi, che molti avrebbero voluto vedere sul palco.

Ma come ha detto Ligabue, ”credo che in questo momento per lui ci sono cose piu’ importanti che il duetto con me”. Tutti insieme alla fine sul palco, a cantare ‘a Muso duro’, di Pierangelo Bertoli’, perche’ come ha detto Claudio Baglioni, ”e’ lo spirito di questa gente, che vorremmo fosse dell’Italia. Un atteggiamento piu’ forte, piu’ coeso, per far si’ che questo momento difficile per l’Italia venga superato”. Parole in sintonia con quelle di Vasco Errani, presidente dell’Emilia-Romagna e commissario alla ricostruzione. ”Qui c’e’ un’idea, che e’ il motore della ricostruzione ed e’ il futuro dell’Italia: la solidarieta’. L’idea che si puo’ dare una mano a costruire una comunita’ capace di guardare avanti. Questi artisti stanno facendo un grande gesto di comunita”. Con un solo pensiero: che nemmeno un euro vada sprecato.

”Ci mettiamo la faccia”, la sua rassicurazione. Poi ha snocciolato i 10 paesi delle quattro province emiliane colpite le cui scuole beneficeranno dei progetti di intervento: S.Possidonio, Camposanto, Medolla, Guastalla, Reggio Emilia, Sant’Agostino, Crevalcore, Reggiolo, Novi, Mirabello. Tutto con un solo cruccio: ”La trasparenza”. L’hanno chiesto con forza gli artisti, voluta con decisione gli organizzatori che con due associazioni vigileranno sull’impegno corretto dei fondi. Musica quindi, ma non solo. Perche’, come ha spiegato Elisa, ”portando sul palco i giovani di un coro di voci bianche e uno di giovani volevo rappresentare il pensiero che abbiamo fatto decidendo di donare il ricavato alla ricostruzione delle scuole”.

Perche’ l’obiettivo di tutti resta la gente dell’Emilia, a quello che ha provato. Come quei 1.600 terremotati arrivati sul pratone del Campovolo. Gli unici invitati gratis al concerto. Una sara’ addirittura sul palco: Elisa Debbi, una ragazza incontrata nei giorni del terremoto da Biagio Antonacci a Mirandola. ”Mi lesse una poesia. Era un grido di liberazione”. Ha deciso di leggerlo agli oltre 150.000 del Campovolo. Per ringraziarli di aver voluto cosi’ tanto bene alla sua terra. .

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