NEW YORK – Dopo l’ultimo test missilistico, la Corea del Nord ha annunciato ufficialmente di essere “uno Stato nucleare”.
Kim Jong-un ha testato in piena notte un nuovo missile balistico intercontinentale. “Un successo”, ha annunciato la Kctv, l’emittente statale. Adesso, con l’ultima versione e la messa a punto dell’Hwasong-15, “tutto il territorio Usa è nel mirino” e ed è quindi raggiungibile.
Come si può facilmente vedere da una mappa pubblicata in queste ore praticamente tutto il mondo, eccezion fatta per il Sud America e il Sud Africa, ora è sotto la minaccia della Corea del Nord.
“Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha annunciato che il Paese ha realizzato la grande e storica causa di divenire uno Stato nucleare”, ha scandito col solito tono drammatico e partecipato Ri Chun-hee, volto popolarissimo della Tv di Stato della Corea del Nord.
Il missile e è partito dalle vicinanze di Pyongsong, provincia di Pyongsong del Sud, intorno alle 3.17 ed è caduto dopo 53 minuti a circa 250 km dalle coste nipponiche, nella zona economica esclusiva.
Il missile balistico intercontinentale lanciato dalla Corea del Nord avrebbe potuto raggiungere Washington, la capitale Usa: ne sono convinti alcuni esperti contattati dai media Usa. Tra loro David Writght, co-direttore del programma per la sicurezza globale della Union of Concerned Scientists. Se il missile, questo il suo ragionamento, avesse volato su una traiettoria standard disegnata per massimizzare il suo raggio d’azione, avrebbe avuto una gittata di oltre 8.100 miglia: “significativamente più lunga dei precedenti missili a lungo raggio testai dalla Corea del nord, che hanno volato su traiettorie a parabola per 37 e 47 minuti. Un missile del genere avrebbe avuto un raggio più che sufficiente per raggiungere Washington”, che dista 6850 miglia da Pyongyang. Il razzo ha viaggiato per circa 620 miglia e ha raggiunto una altezza di circa 2800 miglia viaggiando per 54 minuti. Anche Markus Schiller, un ingegnere aerospaziale tedesco specializzato in missili, non esclude che quello lanciato da Pyongyang avrebbe potuto arrivare sulla capitale Usa ma ammonisce che i nordcoreani sembrano essere ancora nella fase di prova piuttosto che in quella operativa: “forse possono colpire Washington, ma non possono combattere una guerra con questo”.
Il presidente Usa Donald Trump ha assicurato che “ce ne occuperemo”, mentre Corea del Sud e Giappone hanno ribadito il carattere “inaccettabile” dell’ultima intemperanza del Nord.
“Se le cose non cambieranno” gli Usa potrebbero vedersi costretti ad iniziare un conflitto contro la Corea del Nord: lo ha detto alla Cnn il senatore repubblicano Lindsay Graham, spesso critico verso il presidente Donald Trump. “Se dobbiamo fare la guerra per fermare il programma nucleare e missilistico di Pyiongyang lo faremo”, ha aggiunto, sostenendo che “se ci sarà una guerra con la Corea del Nord sarà perche la Corea del Nord ci ha portato a questo e noi siamo destinati a combattere questa guerra se le cose non cambieranno”.