Coronavirus, a Berlino la pubblicità del Senato punta il dito medio contro i no mask Coronavirus, a Berlino la pubblicità del Senato punta il dito medio contro i no mask

Coronavirus, a Berlino la pubblicità del Senato punta il dito medio contro i no mask

In Germania, a Berlino, il Senato ha ideato una pubblicità che punta letteralmente il dito medio contro i negazionisti del coronavirus che non indossano le mascherine

“Indice alzato contro tutti quelli che non indossano la mascherina. Noi rispettiamo le regole”: a Berlino, in Germania, si punta sulla pubblicità choc per cercare di contrastare i negazionisti del coronavirus, mentre i contagi continuano ad aumentare. 

Il Senato della “città-Stato” tedesca ha deciso di usare i toni duri contro alcuni atteggiamenti diffusi che hanno fatto sì che il tasso di contagi sia di 50 casi per 100mila abitanti, in alcuni quartieri persino di 100 casi ogni 100mila abitanti, riferisce La Stampa. In Italia la media a livello nazionale è di 79 casi ogni 100mila abitanti. 

Negazionismo diffuso

A preoccupare sono le feste private che non si fermano e lo scarsissimo uso delle mascherine anche sui mezzi pubblici, nonostante i 50 euro di multa che si rischiano. 

Proprio per questo motivo il Senato cittadino ha pensato di ricorrere ai toni duri. A rendere particolarmente originale il messaggio è la donna ritratta: una signora con i capelli bianchi. 

Il dibattito social

Il manifesto ha scatenato un ampio dibattito, soprattutto sui social, e anche molte critiche. C’è chi, come il caporedattore del quotidiano Tagesspiegel, Lorenz Maroldt, ha definito l’iniziativa un insulto pubblico. Ma c’è anche chi ha apprezzato. 

Dal canto suo, il Senato di Berlino si è difeso così: 

“Con la campagna lanciata a settembre, lo Stato di Berlino vuole sensibilizzare sulle regole del coronavirus e promuovere il rispetto delle stesse. Considerato il crescente numero di infezioni, questo atteggiamento al momento è fondamentale. Perché dev’essere chiaro a tutti: la situazione è ancora molto grave. Pertanto consideriamo importante questa campagna pubblicitaria”. (Fonte: La Stampa)

 

 

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