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Coronavirus, la mascherina di salame toscano del macellaio di Gaiole in Chianti FOTO

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Coronavirus, la mascherina di salame toscano del macellaio di Gaiole in Chianti

GAIOLE IN CHIANTI (SIENA) – Lorenzo Chini della Macelleria Chini di Gaiole in Chianti (provincia di Siena) ha pubblicato su Facebook la foto di una mascherina decisamente sui generis, ovvero una fetta di salame toscano da lui prodotto.”Coronavirus non ti temo!” hascritto nella didascalia che accompagna la foto ripresa e condivisa da molti utenti e siti.

Lorenzo non è nuovo a iniziative di questo tipo, scrive La Nazione. Stavolta però il risultato ha sorpreso anche lui: la foto, in poche ore è stata infatti vista da più di un milione di persone con ben 123 volte. Decisamente un risultato incredibile per la pagina di una macelleria. 

A La Nazione, Lorenzo Chini ha spiegato: “In realtà il mio è stato un gesto provocatorio per far capire alla gente che la mascherina di salame funziona come quella di carta, cioè non serve a niente. Le maschere che proteggono sul serio sono quelle con il filtro, altrimenti si può usare una buona fetta di salame e poi dopo, perché no, farci anche merenda”.

Ora lo scatto diventerà oggetto di una raccolta a sfondo benefico: “Ho confezionato la mascherina, l’ho firmata – dice ancora Chini – e la metterò in vendita su Ebay. Il ricavato sarà interamente devoluto, tramite un mio amico che ha un ristorante a Terranova dei Passerini (Lodi), all’Associazione Allevatori della zona. L’isolamento forzoso che stanno vivendo, sta infatti creando loro molti problemi e quindi mi sembra giusto, da collega, dar loro una mano”.

Spiega ancora Chini: “Con i miei video ho sempre riscosso grande consenso, ma non ho mai incassato un euro perché non è quello che mi interessa. Di solito chiedo invece di taggare un’associazione di beneficenza a scelta. Ecco, penso che se lo facessero tutti, se i personaggi davvero famosi taggassero nei loro post le piccole associazioni di volontariato, per dar loro visibilità, sarebbe una cosa utile e ben fatta. Insomma, un granellino di sabbia può far smuovere una montagna”.

Il macellatio di Gaiole in Chianti conclude dicendo che nel suo paese “non si lavora molto perché non c’è quasi nessuno. Invece i piccoli centri e le piccole botteghe andrebbero riscoperte e valorizzate: qui, diversamente dai grandi centri commerciali, dove si potrebbe realmente rischiare di contrarre qualche virus, non c’è mai affollamento”. 

Fonte: La Nazione, Facebook

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Coronavirus, la mascherina di salame toscano del macellaio di Gaiole in Chianti

 

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